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SARà ASCOLTATO

Il processo a Salvini può essere un boomerang per Conte

All'avvio del processo a Salvini per il caso Gregoretti, il giudice a sorpresa decide di ascoltare anche Conte. La sensazione è che per le forze di governo questa situazione possa trasformarsi in un boomerang, sia perché verranno messe a nudo le innegabili complicità di Conte e degli altri membri del governo precedente nella gestione del caso Gregoretti, sia perché si dimostrerà che l’attuale politica in materia di accoglienza degli immigrati sta producendo esiti ben più preoccupanti per il nostro Paese.

Editoriali 04_10_2020

Sul caso Gregoretti si allontana il processo a Matteo Salvini, per il quale la Procura di Catania aveva già chiesto l’archiviazione durante la prima fase del procedimento. Il pubblico ministero Andrea Bonomo ieri a Catania, nell’aula bunker del carcere di Bicocca, ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare (Gup), Nunzio Sarpietro il “non luogo a procedere” per il reato di sequestro di persona aggravato nei confronti dell’ex Ministro dell’Interno, accusato di aver trattenuto per cinque giorni, tra il 27 e il 31 luglio 2019, a bordo della nave della Guardia Costiera Gregoretti, 131 migranti soccorsi nel Mediterraneo.

Anche l’avvocato difensore di Salvini, Giulia Bongiorno, ha chiesto sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste.

Non solo quindi si smonta il punto di vista del Tribunale dei ministri, che aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione a procedere, ma prevale l’opinione di chi ritiene che nulla di illegale abbia compiuto l’allora titolare del Viminale per difendere i confini e la dignità del nostro Paese, senza venir meno ai vincoli umanitari di natura internazionale. Si riafferma altresì il principio che le decisioni da lui prese in quelle convulse giornate furono collegiali, con il coinvolgimento dell’intero Governo, peraltro presieduto dall’attuale Presidente del consiglio.

Il Gup Nunzio Sarpietro, dopo due ore di camera di consiglio, ieri ha letto in aula l'ordinanza con cui chiede il rinvio dell'udienza preliminare al 20 novembre per sentire Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli e il 4 dicembre Elisabetta Trenta, Luciana Lamorgese e l'ambasciatore italiano in Europa Maurizio Massari.

L'ordinanza, accogliendo le richieste dell’avvocato di Salvini, dispone inoltre l'acquisizione di tutto il nuovo consistente materiale probatorio su diversi altri sbarchi in cui i migranti sono stati trattenuti e sulle eventuali responsabilità di governo, quindi con una comparazione tra le procedure di sbarco indicate nel capo di imputazione e quelle seguite dall’attuale governo.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha così commentato la sua convocazione da parte del Gup di Catania: «Riferirò tutte le circostanze di cui sono a conoscenza, in piena trasparenza come ho sempre fatto e come sempre farò».

«Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato – ha dichiarato al termine dell’udienza Matteo Salvini - sono assolutamente soddisfatto di aver sentito da parte di un giudice che quello che si è fatto non l’ho fatto da solo. Era parte di una procedura. È stato un processo politico? No, non credo che sia un processo politico. Ho trovato nel giudice una persona libera e autorevole».

Ieri mattina, alla vigilia dell’udienza, ci sono state alcune manifestazioni a sostegno di Salvini e altre contrarie. Alle prime hanno partecipato, tra gli altri, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e Antonio Tajani per Forza Italia. «Non comprendo – ha detto la Meloni - come alcune forze politiche non si rendano conto della mostruosità che sta avvenendo oggi: se nel sistema politico italiano un ministro non può più fare quello che la stragrande maggioranza dei cittadini gli ha chiesto, difendendo le leggi e i confini della nazione, gli cittadini per cosa dovrebbero votare?». Sulla stessa lunghezza d’onda l’alleato Tajani«Qui a Catania per una giustizia giusta e non politicizzata, per difendere il diritto della politica di prendere decisioni».

La sensazione è che per le forze di governo questa situazione possa trasformarsi in un boomerang, sia perché verranno a messe a nudo le innegabili complicità di Conte e degli altri membri del governo precedente nella gestione del caso Gregoretti, sia perché si dimostrerà che l’attuale politica in materia di accoglienza degli immigrati sta producendo esiti ben più preoccupanti per il nostro Paese.

Se l’attuale emergenza Covid sta realizzando una sospensione prolungata delle garanzie democratiche, sta esasperando gli animi e sta rendendo più fragile il vincolo sociale che lega le persone, vicende grottesche come il processo a Salvini contribuiscono ad avvelenare il clima politico, ad alterare il concetto di legalità e a screditare ulteriormente le istituzioni agli occhi dell’opinione pubblica.