Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Marco a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Il potente vaccino contro l’idolatria

Li farà forse aspettare a lungo? (Lc 18, 7)

Schegge di vangelo 14_11_2020

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». (Lc 18, 1-8)

La preghiera, essendo un atto di affidamento, presuppone la Fede, ossia il riconoscimento di Dio al di sopra di tutto e tutti. Tutti i tipi di preghiera (richiesta, ringraziamento, intercessione, lode, adorazione) costituiscono dunque un potente vaccino contro l’idolatria con cui l’uomo tende a mettere una creatura al posto del creatore. Gesù suggerisce quindi di non stancarsi mai di pregare perché se anche gli uomini ingiusti, come il giudice della parabola alla fine cedono rispetto all’insistenza degli umili, tanto più sarà pronta nei nostri confronti la risposta di Dio. Ma noi questo lo crediamo davvero o riteniamo più efficace ciò che facciamo noi rispetto a quello che fa Dio?