Il piano 'vaccinale' pastorale: contro l’altra pandemia
La Presidenza del Consiglio ha pubblicato il Piano vaccinale anti-Covid, che definisce principi guida, attori in campo, valori target, ecc., con l’obiettivo di salvare la nazione. Che dovrebbe fare la Chiesa? Semplice: il Piano evangelizzatore. Il fine? Salvare le anime del mondo intero dal virus peggiore, che ha moltissime varianti...
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato il 13 marzo scorso il Piano vaccinale anti-Covid. Questo piano, declinato in termini pastorali, potrebbe funzionare benissimo come «Piano evangelizzatore anti-secolarismo». Proviamo ora a tradurre le strategie del Governo per uscire dalla pandemia in strategie pastorali. Le righe che seguiranno sono la fedele riproposizione dei punti programmatici contenuti nel Piano governativo, quasi un copia incolla. Le uniche differenze sono le seguenti: il Piano del Governo ha un ambito di applicazione civile, quello della Chiesa ecclesiale; il primo interessa una nazione, il secondo il mondo intero.
Principi guida. La finalità di questo Piano è la salvezza delle anime. A tal fine occorre completare al più presto la campagna evangelizzatrice. Capillarità dell’annuncio e spinta alla missionarietà sono i capisaldi per dare nuovo impulso all’evangelizzazione. I citati principi sovrintendono all’intera pianificazione e guidano la logistica di gestione dell’intero processo evangelizzatore. La corretta attuazione del piano prevede il coordinamento da parte del Pontefice di tutte le attività, che saranno svolte con il contributo necessario dei vescovi, degli altri attori istituzionali e delle altre organizzazioni e associazioni, per garantire, in piena sinergia, la continuità della filiera evangelizzatrice, dalla formazione alla vita sacramentale, dai percorsi vocazionali alla somministrazione di sana dottrina.
Attori in campo. I principali attori in campo sono: il Pontificio Consiglio Promozione Nuova Evangelizzazione, la Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, la Congregazione per l’Educazione cattolica. L’azione di questi attori subirà il vaglio della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per il Culto Divino e per la Disciplina dei sacramenti. Oltre a questi attori tutto il Sistema Chiesa collabora alla campagna evangelizzatrice: le diocesi, le parrocchie, le associazioni, i movimenti laicali.
Fattori di successo e valori target. Il Piano identifica i presupposti per la condotta di una campagna evangelizzatrice rapida, mediante: efficace e puntuale distribuzione dei sacramenti e della dottrina che è priva di effetti collaterali; costante monitoraggio dei fabbisogni delle anime e approvvigionamento di missionari tra sacerdoti, religiosi e laici; incremento della capacità giornaliera di somministrazione. Un impulso sincrono e sinergico da parte di tutti gli attori lungo le tre linee operative consentirà di ottimizzare e velocizzare l’intero processo evangelizzatore. Il rateo ideale da raggiungere, a regime, è stimato, per fare un esempio, in almeno 500 mila somministrazioni di sacramenti e lezioni di catechesi al giorno per popolazioni intorno ai 60 milioni di persone per raggiungere l’evangelizzazione di massa (almeno l’80% della popolazione evangelizzata) entro il mese di settembre.
L’approvvigionamento di missionari è alla base dell’intera filiera evangelizzatrice e si sviluppa attraverso: costante contatto con i Centri vocazionali e i seminari, ricezione dei missionari e smistamento in tutto il mondo. In merito al monitoraggio del fabbisogno delle anime, Il monitoraggio consente alla Chiesa cattolica di ottimizzare il flusso della filiera, intervenendo proattivamente in modo mirato, selettivo e puntiforme dove necessario, sulla base degli scostamenti alla pianificazione. A tal fine si prevede: la costituzione di una riserva di missionari, accantonando circa l’1,5% di questi, da reindirizzare prontamente in caso di emergenza nelle aree che manifestano criticità; l’utilizzo di rinforzi del sistema da parte della Congregazione per il Clero e quella della Vita consacrata o di altre organizzazioni, gravitando con tempestività, flessibilità e aderenza nelle aree maggiormente in difficoltà. Sarà possibile intervenire secondo il principio del punto di accumulo, ovvero concentrando tutte le risorse necessarie verso quelle aree cluster e di piccole dimensioni che versano in stato di particolare criticità.
La capillarizzazione dell’evangelizzazione è una condizione per il successo della campagna e si realizza incrementando la platea dei missionari e i punti di diffusione della fede. L’ampliamento della platea dei missionari si realizza: con la catechesi, con il reclutamento di sacerdoti anche diocesani e ricorrendo ai laici, inclusi gli sposati. La capillarizzazione trova giovamento anche nel potenziamento della rete evangelizzatrice esistente con criterio di progressività ad esempio usando parrocchie, oratori, associazioni di volontariato e sportive di ispirazione cattolica, scuole, etc. È necessario il richiamo periodico dell’azione di evangelizzazione.
Governance. Struttura: catena snella, organizzazione funzionale. Procedure: pianificazione a tutti i livelli, controllo accentrato della Santa Sede, esecuzione decentrata diocesana, collegamenti diretti, tavolo permanente.
Fin qui il fantomatico «Piano evangelizzatore anti-secolarismo». Vero, una burla, quasi un gioco retorico, ma fino ad un certo punto. Pensiamo se realmente chi governa la Chiesa sentisse l’urgenza e l’importanza di salvare le anime tanto quanto i governi oggi sentono l’urgenza e l’importanza di salvare le persone dal Covid. Di certo appronterebbe un piano evangelizzatore simile, almeno nello spirito, nella ratio, a quello redatto dal Governo italiano per combattere la pandemia. La sua mancanza potrebbe dunque essere indice del fatto che le gerarchie hanno dimenticato che il virus peggiore è il peccato il quale ha moltissime varianti, peccato che però si può prevenire o curare con la formazione, la preghiera, i sacramenti e le opere di carità.