Il pesce-sinodo
Pubblicato un chirografo del Santo Padre, argomento, neanche a dirlo: la sinodalità. Che è ovunque, persino nei mari.
Sabato scorso sono apparsi simultaneamente l'annuncio della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo da mercoledì 2 ottobre a domenica 27 ottobre, nonché un Chirografo del Santo Padre sulla collaborazione tra i Dicasteri della Curia Romana e la Segreteria Generale del Sinodo.
Il nuovo documento punta a sinodalizzare anche la Curia, implementando la collaborazione con la Segreteria Generale del Sinodo, già prevista dal n. 33 di Praedicate Evangelium, e dispondendo che i Dicasteri costituiscano «gruppi di studio che avviino, con metodo sinodale, l’approfondimento di alcuni tra i temi emersi nella Prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Questi gruppi di studio siano costituiti di comune accordo tra i Dicasteri della Curia Romana competenti e la Segreteria Generale del Sinodo, a cui è affidato il coordinamento».
Sine Synodo non possumus, si direbbe in tempi di sinodalità permanente che da anni pervade l'intera vita della Chiesa, in cui "non possiamo non dirci sinodali". Fino a imbatterci in una scoperta inattesa.
Cercando la parola latina Synodus, il primo risultato che si trova non è in ambito ecclesiastico, bensì ittico: «Synodus (Scopoli, 1777) è un genere di pesci ossei marini appartenenti alla famiglia Synodontidae» e comprende 47 specie, dal Synodus binotatus al Synodus variegatus, passando per il Synodus saurus. Per chi vuole approfondire c'è Wikipedia, a noi basti sapere che la sinodalità non risparmia neanche i mari. E così, essendoci il pesce-cane e il pesce-gatto, poteva forse mancare il pesce-sinodo?