Il peccatore chiamato
Gesù uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Lc 5,27-28
Gesù uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Lc 5,27-28
Gesù chiama a seguirlo Matteo, pubblicano e peccatore. Ci domandiamo spesso quali condizioni previe occorrano per incontrare il Signore e per seguirlo. Preevangelizzazione? Predisposizioni particolari? Nella chiamata di Matteo non si pone alcuna premessa. Gesù chiama, l’uomo risponde: peccatore, lontano, incredulo. Sembra addirittura che la condizione di ‘malato e peccatore’ apra a una possibilità di accoglienza del Signore, che ‘i fedeli’ come gli scribi e i farisei non si ritrovano addosso. L’unica predisposizione, allora, appare essere il riconoscimento del proprio bisogno, che non resiste davanti alla presenza di Colui che ci chiama e ci risponde.