Il patriarca Sako sarà elevato al rango di cardinale
In una intervista all’agenzia AsiaNews, il patriarca Sako commenta la sua nuova missione come una opportunità di intervenire con più peso nei problemi del paese
Il patriarca Sako, che il 29 giugno sarà elevato al rango di cardinale, è il capo della Chiesa caldea di Iraq e della Chiesa orientale, quella che più di tutte ha sofferto per gli attacchi dell’Isis, lo Stato Islamico. È l’uomo – ricorda l’agenzia AsiaNews alla quale il patriarca Sako ha concesso una intervista sul futuro dei cristiani iracheni – che ha patito più di tutti vedendo il suo gregge disperso e il suo paese diviso in tre: un Iraq curdo, uno sciita e uno sunnita. La nuova missione di cardinale – ha dichiarato ad AsiaNews – “mi darà più peso e possibilità di intervenire sui problemi di giustizia sociale, di uguaglianza e di cittadinanza”. La speranza – ha spiegato – è inoltre che la nuova funzione contribuisca ad accelerare la riunificazione dell’Iraq e il ritorno dei fedeli della sua Chiesa. Alla presenza dei cristiani in Iraq il patriarca Sako attribuisce un importante ruolo di apertura. Si tratta – dice – “di aiutare l’Islam ad aprirsi, aiutarlo a sviluppare una nuova lettura dei testi sacri, una lettura realistica che li collochi nel loro contesto storico e culturale”. A tal fine è importante sostenere gli sforzi degli studiosi islamici che tentano il difficile aggiornamento dell’Islam. “La nostra ambizione – ha concluso – è costruire una società civile democratica, in grado di gestire la diversità, rispettare la legge, proteggere i diritti e la dignità di ogni cittadino, indipendentemente dalla sua appartenenza etnica, religiosa o dal peso della propria comunità nella popolazione totale”.