Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
FINE VITA

Il parlamento portoghese vota per l'eutanasia

Il parlamento portoghese, dominato da una maggioranza di sinistra socialista, il 9 dicembre ha votato per la legge sulla "morte medicalmente assistita" che legalizza eutanasia e suicidio assistito. Si attende il presidente che, negli anni scorsi, aveva posto il veto a due leggi simili. La Chiesa e le altre religioni mobilitate contro la legge.

Vita e bioetica 12_12_2022
Manifestazione contro l'eutanasia in Portogallo

Il parlamento portoghese, che da gennaio scorso è dominato da un'ampia maggioranza socialista e di sinistra, il 9 dicembre ha approvato la legge sulla morte medicalmente assistita, che legalizza l'eutanasia e il suicidio medicalmente assistito. L'Assemblea della Repubblica aveva, in primavera, ripreso l'iter legislativo sulla legalizzazione dell'eutanasia e della morte medicalmente assistita, dopo che, nella precedente legislatura, il Presidente della Repubblica aveva dichiarato incostituzionale i testi di legge approvati in parlamento sia nel marzo 2021, ne avevamo parlato su LaBussola, sia nel novembre dello stesso anno.

La legge sull’eutanasia era un impegno preso dal leader socialista António Costa che lo scorso gennaio aveva ottenuto 120 dei 230 seggi del nuovo parlamento. Il nuovo testo, la redazione finale verrà pubblicata la prossima settimana, definisce un periodo minimo di due mesi dall'inizio della procedura fino al compimento della morte medicalmente assistita, l'obbligo di accompagnamento psicologico, "a meno che il paziente non lo rifiuti espressamente" e la precisazione dei concetti di "malattia grave e incurabile", "lesione definitiva di estrema gravità" e "grave sofferenza", ma si amplia l’ambito di applicazione della legge, al di là delle situazioni di malattia terminale e di morte imminente, per coprire (oltre alle situazioni di disabilità, già contemplate in proposte di legge precedentemente approvate) le situazioni di malattia incurabile, anche se non mortale, che sarebbero compatibili con la vita per molti anni.

Il 9 dicembre, anche il tentativo dell’ultimo minuto dei centristi e popolari del PSD di consentire un referendum popolare sull'eutanasia, che avrebbe rinviato il voto finale sulla legge all’esito del voto popolare, non ha trovato la maggioranza dei parlamentari d’accordo. Così, dopo l'approvazione di mercoledì 7 dicembre in Commissione Diritti, Libertà e Garanzie, la nuova legge è passata in plenaria e ha ricevuto i voti favorevoli di PS, Blocco di Sinistra, Iniziativa Liberale, PAN e Liberi (i primi quattro partiti sono stati gli autori della proposta, che ha riunito in un testo comune le iniziative legislative di ciascuno di essi). Chega, partito conservatore e i comunisti del PCP hanno votato contro, come gran parte del PSD che ha pure visto 6 deputati votare a favore, pareggiando così i 6 i voti contrari del ‘Partito socialista’. In totale, il nuovo testo legislativo ha ricevuto 126 voti a favore, 84 contrari e quattro astensioni.

I centristi e popolari del PSD hanno già preso l’impegno di abolire la legge, quando conquisteranno la maggioranza parlamentare, cos’ hanno fatto anche i conservatori di Chega ed i comunisti, in risposta ad un appello alla chiarezza che l’ex Primo Ministro e leader del PSD Pedro Passos Coelho aveva rivolto a tutti i partiti giovedì 8 dicembre dalle colonne del quotidiano portoghese ‘Observador’, criticando la scelta del suo partito di lasciare la libertà di coscienza ai propri parlamentari. Resta da vedere se questo testo vedrà il giorno dell’entrata in vigore, visto che il Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa ha già bloccato due volte testi simili per vulnus costituzionali. Il Presidente portoghese ha già anticipato, venerdì 9 dicembre a poche ore dal voto finale del Parlamento, che la sua analisi del testo e la sua decisione sarà molto rapida, se deciderà di rivolgersi alla Corte costituzionale, i giudici avranno a disposizione altri  25 giorni per decidere. “Per me non si tratta di avere dubbi, devo avere un testo e dopo la lettura del testo formulerò la mia decisione, che non tarderà ad arrivare”, tra il 19 ed il 21 dicembre,  ha detto il Presidente, rispondendo ai giornalisti a margine della sua visita all'isola capoverdiana di Sao Vicente.

Riprende anche la battaglia della Chiesa e delle organizzazioni religiose e pro life alle iniziative legislative per legalizzare l'eutanasia, rimane la speranza che anche stavolta, il Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa possa fermare la legge. Nel frattempo la gerarchia cattolica, sin dall'approvazione della legge in Commissione il 7 dicembre, aveva emesso un comunicato durissimo  appellandosi anche agli operatori sanitari affinché invochino l'obiezione di coscienza e impediscano quella che definiscono una "grave minaccia per l'umanità". Il Gruppo di lavoro interconfessionale Religioni-Salute (GTIR), Alleanza evangelica portoghese, Comunità indù portoghese, Comunità islamica di Lisbona, Comunità israelitica di Lisbona, Chiesa cattolica, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni), Chiesa ortodossa di Serbia, Unione buddista portoghese e Unione portoghese degli Avventisti del Settimo Giorno, venerdì 9 dicembre ha denunciato come il Parlamento, con la sua insistente ossessione per l'eutanasia, ha “rotto la diga della vita” e offre “la morte ai malati in grave sofferenza e il fine vita come via d'uscita, creando al contempo le condizioni per una cultura dello scarto dei più fragili".

A schierarsi pubblicamente contro il testo approvato e confidare nel veto presidenziale anche l’ex Presidente della Repubblica Cavaco Silva (2006-2016) che ha dichiarato come la legalizzazione dell'eutanasia "non rispetti lo spirito della Costituzione" e il Presidente del  parlamento autonomo di Madeira, José Manuel Rodrigues, che ha invitato il Presidiente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, anche per questa ragione, a porre in veto.