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Il Papa da lunedì incontra i vescovi del Cile per lo scandalo abusi

Dal 14 al 17 maggio Francesco incontra in Vaticano l'episcopato cileno per «esaminare le cause e le conseguenze» di scandali che hanno terremotato la chiesa cilena

Borgo Pio 12_05_2018
cile papa vescovi

Da lunedì 14, fino al 17 maggio, il Papa incontrerà finalmente i vescovi del Cile per cercare di trovare una soluzione al grave fenomeno degli abusi sessuali e di potere che hanno sconquassato la chiesa cilena. Recentemente Francesco ha incontrato a Santa Marta tre delle vittime del padre Fernando Karadima, dopo aver inviato monsignor Charles Scicluna in Cile per fare chiarezza.

Durante il viaggio del Papa in Cile nel gennaio scorso era scoppiato il caso del vescovo di Osorno, Juan Barros, apertamente accusato di aver coperto, e forse anche partecipato, agli abusi di cui si è macchiato il Karadima. Ma Francesco lo aveva difeso apertamente. Poi il dossier redatto da Scicluna, mandato in Cile nel febbraio scorso, ha fatto mutare opinione a Francesco che, evidentemente, era stato informato dei fatti in altro modo. Sono i cardinali Ezzati ed Errazuriz, e il nunzio Ivo Scapolo, che dovrebbero aver mal informato il Papa, perciò molto si attende da questo incontro con i vescovi per capire cosa accadrà.

Secondo il comunicato della Sala stampa vaticana in cui si annuncia l’incontro con tutti i pastori dell’episcopato cileno, «il Santo Padre, richiamato dalle circostanze e dalle sfide straordinarie poste dagli abusi di potere, sessuali e di coscienza che si sono verificati in Cile negli ultimi decenni, ritiene necessario esaminare approfonditamente le cause e le conseguenze, così come i meccanismi che hanno portato in alcuni casi all’occultamento e alle gravi omissioni nei confronti delle vittime».

«L’obiettivo di questo lungo “processo sinodale” è discernere insieme, alla presenza di Dio, la responsabilità di tutti e di ciascuno in queste ferite devastanti, nonché studiare cambiamenti adeguati e duraturi che impediscano la ripetizione di questi atti sempre riprovevoli».

È significativo che il comunicato si concluda ricordando che «non è previsto che Papa Francesco rilasci alcuna dichiarazione né durante né dopo gli incontri, che si svolgeranno in assoluta confidenzialità».