Il Papa andrà in Argentina, Gänswein non si sa dove
Si avvia a soluzione (forse) il mistero del mancato ritorno in patria del pontefice argentino. E resta aperto l'altro "mistero" sul destino di Gänswein
Perché il Papa non torna in Argentina? È la domanda ricorrente da un decennio, quando, eletto al pontificato, si pensava che sarebbe presto tornato a visitare la sua patria già nel primo anno di pontificato, come i predecessori non italiani. Karol Wojtyla tornò in Polonia nel 1979, Joseph Ratzinger nel 2005 visitò subito la Germania per la GMG, Jorge M. Bergoglio ancora non si è visto in patria. Eppure in America Latina c'è tornato più di una volta.
Ma nel 2024 tornerà in patria, assicura in un colloquio con Joaquín Morales Sola su La Nacion: «Quiero ir al país el año próximo», andrò l'anno prossimo. E la data non è casuale, cioè dopo le elezioni di quest'anno, per non interferire. Sarebbe dovuto andare nel 2017 ma alla fine si optò solo per Cile e Uruguay, per lo stesso motivo. Ma non è che tutti gli anni ci siano elezioni, per cui questo viaggio in patria continuamente rinviato continua a restare avvolto nel mistero, al di là della richiesta: «No me vinculen con la política argentina, por favor!» – eppure nella luna di miele di inizio pontificato l'allora Kirchner sembrava di casa a Santa Marta.
Gänswein invece ancora non conosce la sua destinazione. il Papa parla anche di lui con Morales Sola: l'arcivescovo tedesco potrebbe tornare in Germania, ma non si sa in quale diocesi (né con quale accoglienza visto il fermento sinodale che semina tensioni nell'episcopato tedesco), oppure in Italia, ma non in Vaticano. Ancora nulla di nuovo sull'opzione Costa Rica, ventilata poche settimane fa. L'unica certezza, per ora, è che Gänswein dopo aver lasciato il Mater Ecclesiae dovrà lasciare anche l'appartamento attuale.