Il nuovo premier francese è gay
Gabriel Attal, nuovo premier francese, è dichiaratamente omosessuale. Questo non fa problema nel governo di un intero Paese?
Gabriel Attal, nuovo premier francese, è dichiaratamente omosessuale ed è “sposato” con l’europarlamentare Stéphane Séjourné dal 2017.
In queste ore però si è parlato più della sua giovane età - 34 anni che lo fa diventare il primo ministro francese più giovane di sempre – piuttosto del suo orientamento omosessuale. Prova validissima di come l’omosessualità non faccia più problema, non sconcerti più nessuno, sia completamente digerita da tutti e normalizza in ogni suo aspetto.
Normale quindi che una nazione sia guidata da una persona il cui orientamento sessuale è intrinsecamente disordinato, come recita il Catechismo. Ma ci domandiamo: è davvero ininfluente il suo orientamento sessuale nella gestione della vita di decine di milioni di cittadini? Non pare proprio a dar retta al Magistero. Infatti la Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1992 pubblicò il documento Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali, in cui si legge: «Vi sono ambiti nei quali non è ingiusta discriminazione tener conto della tendenza sessuale: per esempio nella collocazione di bambini per adozione o affido, nell’assunzione di insegnanti o allenatori di atletica, e nel servizio militare» (11). Se è bene che una persona omosessuale non insegni, a fortiori è bene che una persona omosessuale non guidi le sorti di un’intera nazione.
Concordiamo: riflessioni fuori moda. Ma da quando la verità è attuale?