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GUERRA IN EUROPA

Il nuovo piano di pace (segreto) di Trump per l'Ucraina

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Un piano di pace in 28 punti per porre fine alla guerra in Ucraina. Trump vi starebbe lavorando da tempo, in segreto. E le possibilità di arrivare al cessate il fuoco sono più concrete. Salvo impedimenti politici a Kiev e in Europa. 

Esteri 20_11_2025
Vladimir Putin con l'inviato Usa Steve Witkoff (La Presse)

Mentre i russi eliminano le ultime sacche di resistenza ucraina “nell’imbuto” di Pokrovsk/Mirnograd e avanzano nelle regioni di Zaporizhzhia, Kharkiv e Dnipro, l'amministrazione Trump starebbe mettendo a punto un piano in 28 punti per mettere fine alla guerra in Ucraina e impostare un accordo su vasta scala con la Russia.

Lo ha riportato ieri il giornale on line statunitense Axios, citando fonti americane e russe, secondo cui i 28 punti riguardano quattro temi: pace in Ucraina, garanzie di sicurezza, sicurezza in Europa e futuri rapporti degli Stati Uniti con Russia e Ucraina. Una fonte americana ha precisato che la stesura del piano è guidata dall'inviato speciale Steve Witkoff, che ne avrebbe discusso con l'inviato russo, Kirill Dmitriev, durante la sua visita negli Stati Uniti lo scorso ottobre. In un'intervista ad Axios, Dmitriev ha riferito di aver trascorso tre giorni insieme a Witkoff e ad altri membri del team di Trump durante la sua visita a Miami, dal 24 al 26 ottobre. L'inviato russo ha espresso ottimismo sulle possibilità di successo del piano perché "riteniamo che la posizione russa venga davvero ascoltata".

Witkoff avrebbe dovuto incontrare ieri in Turchia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma secondo quanto riferito da fonti Usa e ucraine avrebbe rinviato il viaggio. Un funzionario ucraino ha riferito ad Axios che l'inviato Usa avrebbe discusso il piano di pace con il Consigliere per la sicurezza nazionale di Zelensky, Rustem Umerov, in un incontro tenutosi all'inizio della settimana a Miami. «Sappiamo che gli americani stanno lavorando a qualcosa», ha detto il funzionario ucraino. L’amministrazione Trump ha lavorato segretamente, in consultazione con la Russia, per redigere un nuovo piano volto a porre fine alla guerra in Ucraina.

Così Axios, citando fonti sia statunitensi che russe, lancia lo scoop su un presunto accordo tra le due potenze per porre fine al conflitto. Rappresenta uno dei tentativi più ambiziosi degli ultimi anni per sbloccare un conflitto che continua a costare vite umane e risorse economiche ai Paesi coinvolti e all’intera Europa. Un alto funzionario russo ha comunicato a Axios un cauto ottimismo: per Mosca, la differenza rispetto ai tentativi precedenti è che «questa volta la posizione russa viene realmente presa in considerazione».

I dettagli restano segreti ma il negoziato prevederebbe la fine delle ostilità in Ucraina con garanzie di sicurezza reciproche che prevedano stabilità e sicurezza a lungo termine in Europa e la ridefinizione dei rapporti futuri tra Stati Uniti, Russia e Ucraina. Come realizzare questi punti resta però difficile immaginarlo soprattutto alla luce della ritrosia di ucraini ed europei ad accettare un negoziato che sancirebbe inevitabilmente la sconfitta di Kiev e quindi anche della UE. Trump ha dichiarato più volte di voler porre fine rapidamente al conflitto, ma resta incerta la reazione di Kiev, anche se lo scandalo della corruzione sta minando la solidità del governo e dello stesso Volodymyr Zelensky.

Mentre la diplomazia sotterranea avanza, i nuovi successi russi sul campo rafforzano la posizione negoziale russa e il tempo la favorirà ulteriormente considerata la debolezza crescente dell’apparato militare di Kiev. Secondo Axios, le condizioni politiche e militari rendono ora realistico un negoziato. «È il momento giusto per questo piano, ma le parti devono essere pragmatiche», riferendosi alla disponibilità di entrambi i contendenti a concedere qualcosa all’altro.

Zelensky è sotto pressione dopo la richiesta giunta da più parti di licenziare Andriy Yermak, capo dell'Ufficio presidenziale, in seguito a un vasto scandalo di corruzione nel settore energetico che ha coinvolto l'azienda nucleare statale Energoatom. Secondo l'edizione europea di Politico, fonti interne al partito presidenziale Servo del Popolo e membri dell'opposizione stanno sollecitando il capo dello Stato a prendere provvedimenti. Yermak è volato a Londra per un incontro con l'ex comandante in capo delle forze armate ucraine e attuale ambasciatore nel Regno Unito, Valery Zaluzhny, secondo quanto riportato da media ucraini.

Lo scopo dell’incontro non è chiaro ma Yermak aveva già incontrato Zaluzhny per sollecitarlo a sostenere pubblicamente il presidente Zelensky. In quell'occasione Zaluzhny, considerato il candidato favorito alle prossime elezioni presidenziali, aveva assicurato che, finché dura la guerra, non avrebbe perseguito ambizioni politiche. Del resto Zelensky rinvia da 18 mesi il voto adducendo proprio la motivazione che è impossibile votare con la guerra in corso.

Puntare su Zaluzhny per rovesciare Zelensky sfruttando lo scandalo legato alla corruzione e negoziare la pace con la Russia potrebbe però non essere semplice. Il generale infatti è considerato dagli inquirenti tedeschi il mandante e l’organizzatore dell’attentato che nel settembre 2022 distrusse i gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico. Un’inchiesta del Wall Street Journal ha svelato il 10 novembre che il gruppo di sabotatori ucraini avrebbe agito sotto la diretta supervisione dell’allora comandante delle forze armate ucraine generale Zaluzhny, già ”sdoganato” al grande pubblico come possibile successore di Zelensky con un suo articolo molto patriottico accompagnato da foto glamour su Vogue.

«È chiaro che le esplosioni sui gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico nel settembre 2022 sono state eseguite da un’unità d’élite ucraina sotto gli ordini diretti dell’allora capo della Difesa ucraina, generale Valery Zaluzhny», ha dichiarato la polizia tedesca in un comunicato. L’obiettivo dei sabotatori era quello di ridurre le entrate petrolifere della Russia e i legami economici con la Germania.

Zaluzhny è stato il comandante delle forze armate ucraine fino al febbraio 2024 e ha sempre goduto del supporto anglo-americano. Meglio ricordare che sia Joe Biden che il sottosegretario Victoria Nuland avevano affermato che il Nord Stream avrebbe cessato di funzionare in caso di guerra tra Russia e Ucraina. Zaluzhny è quindi considerato un uomo vicino agli interessi statunitensi, britannici e polacchi, meno a quelli dell’Europa (nel suo insieme) e soprattutto della Germania che potrebbe volerlo processare per la distruzione dei gasdotti Nord Stream.

L’impressione è quindi che finché non si definiranno nuovi equilibri di potere a Kiev, favoriti anche dai rovesci militari dell’Ucraina, difficilmente potrà prendere piede un negoziato di pace.