Il nuovo ambientalismo è utopico e ideologico
La Dottrina sociale della Chiesa non accetta che la questione ambientale sia proposta come un’utopia né come un’ideologia. Purtroppo, invece, l’ambientalismo di oggi ha tutte e due queste caratteristiche
La Dottrina sociale della Chiesa non accetta che la questione ambientale sia proposta come un’utopia né come un’ideologia. Purtroppo, invece, l’ambientalismo di oggi ha tutte e due queste caratteristiche, è utopico e ideologico nello stesso tempo. Questo può suonare strano. Solitamente, infatti, utopia e ideologia vengono considerate come contrapposte. L’utopia viene intesa come uno sguardo sul futuro, l’ideologia invece come la legittimazione teorica dell’esistente. L’utopia sarebbe visionaria, l’ideologia invece conservatrice. Eppure il neo-ambientalismo le incarna entrambe e, così facendo, dimostra che, in fondo, sono la stessa cosa, perché ambedue vogliono mettere le mani sulla realtà e riplasmarla, tutte e due hanno uno scopo operativo di “potere”. L’utopia ripensa a tavolino la realtà intera per artificializzarla e farne un proprio prodotto. L’ideologia intende giustificare gli assetti attuali del potere così come sono, per garantire il dominio sulle cose. Nonostante l’opinione comune le contrapponga, in realtà utopia e ideologia sono sorelle gemelle.
L’ambientalismo di oggi è senz’altro un’utopia. Ciò è dimostrato dal carattere “religioso” di molti movimenti ecologisti, dalla convinzione millenaristica e palingenetica dei loro aderenti, dai loro nuovi dogmi e comandamenti a carattere assoluto, dai loro riti liturgici ecologisti. Il loro carattere utopico è anche mostrato dalla radicalità intransigente dei loro obiettivi, dalla rigida moralità spesso immorale dei comportamenti, dal “tutto o niente” che ne anima le aspirazioni. Infine il loro carattere utopico è evidenziato dall’indifferenza per le conseguenze (ciò che essi vogliono è spesso disastroso per l’economia e quindi per l’uomo reale) e dalla stessa irrazionalità o assurdità delle proposte e degli interventi che non tengono conto nemmeno delle più elementari conclusioni della scienza.
È però altrettanto evidente il loro carattere ideologico. Il naturalismo, ossia la conservazione della natura fisica così come essa è, impedendo ogni tipo di manipolazione umana e considerando l’uomo come il cancro del pianeta, è evidentemente un’ideologia perché vuole confermare lo status quo e guarda solo al passato e non al futuro, sogna i mondi primitivi e pre-civili. L’idea new age di un’immedesimazione nella natura incontaminata, oppure la concezione di Gaia o della Madre Terra nel cui grembo immedesimarsi e annullarsi, hanno carattere ideologico perché sono un invito a confondersi nella realtà da sempre esistita. Ma l’ambientalismo di oggi è ideologico anche in senso molto più concreto. Alcune sue proposte sono costose ed elitarie e quindi confermano la situazione di povertà e dipendenza sociale ed economica. Negando lo sviluppo tecnologico non solo impediscono l’emancipazione sociale, ma fanno anche gli interessi delle aziende - spesso multinazionali e molto agguerrite sul piano del profitto - della green economy e della finanza verde. La riconversione “solidale ed equa” di intere economie per obiettivi di utopia ambientale comporta sofferenze, ingiustizie e nuove povertà, che il nuovo ambientalismo tollera perché le considera funzionali a una Causa superiore.
Uno degli aspetti più stupefacenti del nuovo ecologismo è il disprezzo per i dati scientifici, che però è tipico sia della mentalità utopica che di quella ideologica. Ciò che Greta Thunberg è andata dicendo in giro per il mondo è privo di fondamento da questo punto di vista. In particolare non sono fondate le preoccupazioni per il cosiddetto riscaldamento globale antropico, l’anidride carbonica non ha nessun effetto su di esso, l’effetto serra antropico è molto problematico da dimostrare, e il climatismo è una nuova versione dell’utopia/ideologia ambientalista.
Il sanitarismo e il salutismo sono due delle principali componenti del nuovo ambientalismo che abbiamo visto all’opera in questa epoca di Covid-19. Anche essi, infatti, sono sia utopistici sia ideologici. Ne è prova il fanatismo con cui vengono portati avanti e anche l’autoritarismo cui stanno dando luogo. Tutte le utopie e tutte le ideologie sono fanatiche e autoritarie. C’è un’interessante analogia tra il nuovo ambientalismo e l’utopia/ideologia sanitaria del Coronavirus: ambedue passano per realtà quando invece si tratta di una costruzione: i dati sui morti sono manipolati, la disinformazione indotta equipara il “positivo” al “malato”, i media allineati stabiliscono la paura e tengono alta la tensione in modo artificiale, le decisioni politiche si travestono facendo appello a non meglio identificati “esperti”. Sia l’ambientalismo che il sanitarismo diventano così adatti all’instaurazione di un regime politico.
Stefano Fontana