Il matrimonio secondo Dio
Non ti è lecito (Mt 14,4)
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù. (Mt 14,1-12)
San Giovanni, voce che grida nel deserto, non si ferma certo con la sua decapitazione. Erode infatti ha potuto bloccare l’azione fisica del grande profeta, ma non lo spirito di verità che era dentro di lui. Per questo Gesù riconoscerà pubblicamente la sua grandezza tra gli uomini indicandolo come il proprio precursore. Dunque le parole di San Giovanni ci ammoniscono ancora oggi: non ci è lecito modificare nemmeno di una virgola i comandamenti che Dio ha dato all’uomo, neanche minimamente. Se non è lecito tenere come moglie chi moglie non è, non si può fare nemmeno se la convivenza oggi sembra la normalità e il matrimonio civile come qualcosa da festeggiare.