Il latitante in diretta tv

Tutti – pare – lo cercano in giro per il mondo, ma a trovarlo è stato non un poliziotto né un investigatore bensì un (navigato) giornalista. Che ha pensato bene di collegarsi in diretta con lui per una lunga intervista in prima serata. “Lui” è Valter Lavitola, faccendiere indagato insieme a Gianpaolo Tarantini e alla moglie per il presunto ricatto a Silvio Berlusconi, rifugiatosi a Panama dopo che nei suoi confronti è stata emessa un’ordinanza di arresto.

La lunga intervista esclusiva, anticipata con un collegamento durante il telegiornale, è andata in onda ieri sera su “La7” in prima serata, sforando ampiamente i tempi fino a notte. A rivolgere domande a Lavitola, insieme a Enrico Mentana, sono stati Marco Travaglio e alcuni noti giornalisti specializzati in cronaca giudiziaria.

Per “Bersaglio mobile”, nuovo programma di Mentana che ha ospitato il collegamento, è stato un debutto col botto. Giornalisticamente parlando, l’intervista esclusiva a un latitante è uno scoop a tutti gli effetti. A livello più generale, è discutibile l’opportunità di concedere a un presunto delinquente uno spazio così largo per un’autodifesa mediatica che vorrebbe avere anche effetti giudiziari. Incalzato dalle domande dei giornalisti, Lavitola – al quale il dono della favella non manca – ha risposto in modo evasivo, sornione e a tratti addirittura ironico, fornendo una sua versione dei fatti difficilmente credibile.

I giornalisti si sono fatti portavoce delle curiosità di molti e gli spettatori hanno potuto dare un volto e una voce a un protagonista dell’attualità, di cui molto si è parlato e che - comunque - resta un latitante…