Il granello di senape, c'è solo un'opera che lo ricorda
La parabola del granello di senape è molto significativa, ma curiosamente è stata raffigurata solo da un artista olandese, Jan Luyken, in una incisione di fine Ottocento che fa parte della Bibbia Bowyer.
- LA RICETTA: ARROSTO DI MAIALE ALLA SENAPE
Tra le parabole di Gesù ce n’è una che descrive il regno dei cieli come un granello di senape:
“A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granellino di senape che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra”. (Marco 4:30-32).
La pianta di senape, nota e coltivata in Palestina, è una delle spezie più antiche. Era diffusa nell'Antico Egitto e fu esportata in Europa e in Asia. I Romani ne conoscevano le proprietà antiossidanti e la usavano per conservare frutta, verdura, succhi di frutta e mosto di vino. Gli spagnoli la introdussero nelle Americhe. Ed è proprio l’albero di cui parla il Vangelo di Marco.
Ma non solo lui. Questa parabola è menzionata, oltre che nei tre Vangeli sinottici (Matteo 13:31-32; Marco, 4:30-32; Luca 13:18-19), anche nel Vangelo (apocrifo) di Tommaso (20).
Troviamo anche una differenza: l’evangelista Luca descrive gli effetti della fede paragonando – unica volta nel Nuovo Testamento – il granello di senape al gelso. Usa, però, il termine sykáminos che in ebraico significa sicomoro (1 Re 10:27; 2 Corinzi 1:15; 9,27; Salmi 77:47; Isaia 9:9) e in greco anche gelso. La TOB (Traduction Œcuménique de la Bible), basandosi sull'ebraico, traduce sicomoro che è un albero che raggiunge circa 15 metri di altezza, di cui si possono mangiare sia le foglie che i frutti. Il sicomoro, molto più del gelso, evidenzia il contrasto tra il piccolissimo granello di senape e l'albero imponente.
La senape è una pianta sorprendente: di dimensioni estremamente piccole, il suo seme è però caratterizzato da grande vitalità. Benché quasi invisibile, questo minuscolo seme cresce a dismisura: se lasciato a sé stesso raggiunge delle dimensioni ragguardevoli, anche fino a tre metri di altezza.
Proprio per questa forza vitale, il granello di senape è preso come esempio da Gesù per illustrare il Regno di Dio, le cui dinamiche sfuggono al controllo umano.
Al pari del seme di senape, che raggiunta la sua crescita e diventato un albero frondoso offre riparo e nutrimento agli uccelli che costruiscono il loro nido tra i suoi rami, così il Regno di Dio annunciato da Gesù in modo umile, stupirà per la grandezza del suo compimento finale.
Non a caso, Gesù sceglie la senape che è piantata nel campo o nell'orto di casa. Il Regno di Dio inizia da piccole cose, si sviluppa nel quotidiano, fino a diventare un albero grandioso, che offre protezione a tutti.
Il granello di senape è anche un perfetto simbolo della stessa vita di Gesù: la sua nascita umile e nascosta ai potenti, la sua vita a Nazareth come uno dei tanti carpentieri, l'annuncio della croce e il suo mistero pasquale che producono scandalo. Eppure l'umiltà e l'apparente fallimento della sua vita sfociano nella grandeur della risurrezione, che spalanca il Regno di Dio a tutta l'umanità.
Il granello di senape è simbolo della nostra fede: anche se piccola, può compiere cose grandi, è capace di proteggere e di nutrire.
Curiosamente, questa significativa parabola non è rappresentata nelle opere d’arte, se non marginalmente. A conoscenza di chi scrive c’è una sola opera che raffigura questa parabola: si tratta di un'incisione dell'artista olandese Jan Luyken, che fa parte della Bibbia Bowyer, un'opera iniziata nel 1791 e terminata nel 1795. Bowyer acquistò anche stampe in Francia e in Olanda (fra le quali c'erano anche le incisioni di Jan Luyken, deceduto da tempo) che incorporò in un'edizione successiva.
Jan Luyken, o Johannes Luiken è nato il 16 aprile 1649 ad Amsterdam. È stato un poeta, illustratore, pittore e incisore olandese (all'epoca Province Unite). Suo padre Caspar Luyken il Vecchio, un immigrato tedesco, era insegnante in una scuola mennonita. I mennoniti costituiscono la più numerosa delle chiese anabattiste. Devono il loro nome a Menno Simons (1496-1561), che assicurò, riorganizzandoli (1536), la sopravvivenza degli anabattisti olandesi dopo che questi attraversarono un periodo di gravissima crisi, in seguito agli eventi di Münster (1535).
Ad oggi infatti si contano più di un milione e mezzo di mennoniti nel mondo, soprattutto negli Stati Uniti, sulle coste caraibiche in Honduras, in Paraguay (soprattutto tra i discendenti degli immigrati tedeschi), in Canada, in Africa e in India.
Jan è un giovane frivolo e donnaiolo. Allievo di Martin Saeghmolen, all'età di 26 anni, Jan Luyken ha una conversione inspiegabile, che genera in lui una forte esperienza religiosa. lo ispira a scrivere poesie moralistiche.
Sposato con Maria de Oudens dell'Aia nel 1672, fu padre di Caspar Luyken (1672-1708) che si formò nell'incisione. I loro soggetti sono scene religiose ed eventi storici e producono stampe devozionali. Rimase attivo ad Amsterdam tra il 1669 e il 1712 con un breve periodo ad Haarlem tra il 1699 e il 1705. Le sue numerose opere erano principalmente illustrazioni di libri. Luyken ha lavorato per molte case editrici di Amsterdam e altrove. Oggi gli sono attribuite più di 3.000 incisioni, alcune delle quali si trovano nei musei olandesi.
È noto soprattutto per aver illustrato l'edizione del 1685 dello Specchio dei martiri con 104 incisioni su rame. Trenta di queste tavole esistono ancora e sono state presentate nella mostra Lo specchio dei martiri.
Pubblicò inoltre con il figlio Caspar l'opera Il libro dei mestieri nel 1694, che contiene molte incisioni di mestieri del XVII secolo, ed è autore di un numero considerevole di stampe, in particolare la collana dedicata alle "persecuzioni religiose", alle "piaghe d'Egitto", al "giudizio universale".
Jan Luyken era anche un letterato molto attivo. La sua prima opera, intitolata Duitse Lier fu pubblicata nel 1671, contiene la poesia d'amore dedicata a Maria de Oudens.
Poco dopo, si unì alla comunità mennonita di Beverwijk. Sempre più interessato alla mistica cristiana, successivamente raggiunse la comunità di Gichtelianer, un gruppo di uomini e donne espulsi da Ratisbona a causa delle loro critiche alla chiesa nel 1665 e che avevano trovato rifugio ad Amsterdam.
Nel 1678 Luyken pubblicò una serie di scritti mistici influenzati dal panteismo, per lo più in versi. Molte delle sue poesie furono incluse nell'inno mennonita olandese, il Doopsgezinde Bundel. Tutte queste opere hanno le proprie illustrazioni figurative dell'autore.
Jan Luyken e Maria de Oudens hanno avuto cinque figli, ma quattro di loro sono morti prematuramente. Sopravvisse solo il primogenito, il loro figlio Caspar. Ha lavorato sporadicamente con suo padre e si conoscono 36 lavori congiunti.
Jan Luyken si è spento il 5 aprile 1712 ad Amsterdam. Le sue incisioni sono importanti per la finezza dell'esecuzione e la precisione del tratto.
In particolare, la parabola del granello di senape, ci ispira con il suo significato così ricco di spunti: la fede è in tutti noi, come un seme. Con le preghiere, la devozione e l’amore per Gesù gli diamo il nutrimento necessario per farlo germogliare e crescere.