Il futuro della Nato (sempre che ci sia)
Il vertice della Nato conferma una tendenza già nota da anni. Da un lato domina la rassegnazione politica sulla perdita dell'Ucraina. Dall'altro si assumono toni bellicosi della Russia, pur nella consapevolezza che non c'è la forza sufficiente per far corrispondere le parole ai fatti. Due analisi sul vertice dell'Alleanza Atlantica in Galles.
Il vertice della Nato conferma una tendenza già nota da anni. Da un lato domina la rassegnazione politica sulla perdita dell'Ucraina. Dall'altro si assumono toni bellicosi della Russia, pur nella consapevolezza che non c'è la forza sufficiente per far corrispondere le parole ai fatti. Bilancio negativo anche sui fronti dell'Afghanistan (dove non c'è ancora un presidente) e dell'Iraq, dove la NATO non intende rischiare un intervento vero e proprio, lasciando il Califfato padrone del campo. Due analisi sul vertice dell'Alleanza Atlantica in Galles, Regno Unito.
LA NATO MOSTRA DENTI CHE NON HA di Gianandrea Gaiani
Bilancio tutto negativo per il vertice Nato in Galles. Si doveva discutere dell'operazione Resolute Support per sostenere l'Afghanistan dopo il ritiro, ma a Kabul non c'è ancora un presidente. La deterrenza nei confronti della Russia è fallita: Putin ha quasi del tutto raggiunto i suoi obiettivi in Ucraina. E contro l'Isis si opta per un'azione quasi solo simbolica.
LA RASSEGNAZIONE OCCIDENTALE DI FRONTE ALLA RUSSIA di Graziano Motta
Di fronte alla malcelata aggressione russa dell'Ucraina, l'Ue e la Nato non si sono mosse e sono state percepite come deboli. Quando hanno incominciato a muoversi, lo hanno fatto molto in ritardo. Ora Mosca è in grado di imporre le sue condizioni: lo smembramento dell'Ucraina. Le conseguenze, anche per l'Europa occidentale saranno molto gravi.