Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Pasquale Baylón a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Il figlio donato e accolto

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. (Gv 3,16-21)

Schegge di vangelo 15_04_2015
Vangelo

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». (Gv 3,16-21)

A Nicodemo, desideroso e timoroso, Gesù dice la cosa più grande del mondo. Grande come l’amore di Dio Padre che manda il Figlio tra gli uomini perché siano illuminati e salvati per mezzo di lui. Che dovranno fare gli uomini? Che cosa dobbiamo fare noi? Credere. Cioè accogliere il Figlio Gesù e affidarci a Lui. Come? Dicendo sì a Gesù  acconsentiamo al desiderio profondo del cuore, che ci spinge verso la verità e la luce e ci sollecita a compiere opere vere, leali, intere, nelle quali l’azione esterna esprima la pienezza del cuore. Domandiamo a Gesù la grazia di accoglierlo ogni giorno così.