Il dialogo e la verità
Il dialogo non è un assoluto, come diceva il cardinal Biffi. Lo dimostra il fatto che oggi, in epoca di “dialogo”, bene e male vengono scambiati l’uno per l’altro. Ma Cristo ci ha detto che la Verità esiste: ed è Lui.
Caro Direttore,
quanta ragione aveva il compianto cardinale Giacomo Biffi nel dire che «il dialogo non è un assoluto!».
Alcune prove? Bergoglio è uno dei massimi promotori del dialogo, come mai però non dialoga con chi osa solo porre dei rispettosi dubia? Come mai, nonostante gli incontri e i dialoghi dei G7 o G20, non si è in grado nemmeno di arginare il male?
Perché, visto che si parla tanto di amore per la salute dei cittadini, e per questo si è imposto un siero sperimentale “salvifico”, poi i fragili, divenuti più fragili per gli effetti avversi, vengono lasciati alla deriva? Perché i medici che avrebbero le cure per i danneggiati dai vaccini anti-Covid, non possono dialogare coi medici che non ammettono che questi danni anche gravissimi esistano davvero?
Chi paga il prezzo in queste circostanze?
Certo, se anche il bene e il male, la verità e la menzogna, sono relativi, a che serve il dialogo?
E potrei continuare.
Cristo però non è venuto per dialogare, ma per dire la verità che salva. Anzi, ha persino osato dire di essere la VERITÀ.
Che sia per questo che l'abbiamo ucciso inchiodandolo su una croce? Come mai crediamo più facilmente alla menzogna ben travestita da verità, mentre diciamo che la verità non esiste? Ma può una società vivere senza verità?
Claudio Forti (Trento)