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APERITIVO

Il curato d'Ars e l'animalismo natalizio

Ho pensato al santo curato d’Ars in questi giorni, sfogliando i giornali gonfi di pubblicità per gli acquisti natalizi e trovando pagine e pagine dedicate ai prodotti per animali...

A TAVOLA 10_12_2010


Ho pensato al santo curato d’Ars in questi giorni, sfogliando i giornali gonfi di pubblicità per gli acquisti natalizi. Ha colpito particolarmente la mia attenzione un settimanale che pubblica ben quattro intere pagine ai prodotti e agli oggetti dedicati agli animali domestici. C’è di tutto e di più: dal cappottino per cani alla cuffia per gatti, dalla gabbietta climatizzata a un ricco assortimento di proposte gastronomiche elaborate da chef specializzati. Si possono acquistare pasti differenziati a seconda che si tratti della colazione, del pranzo o della cena del nostro amico a quattro zampe.

A scanso di equivoci vorrei precisare che amo moltissimo gli animali, in particolare cani e gatti. Qualcuno ha definito me e mia moglie “gattolici praticanti”, perché accogliamo sempre con una carezza e un po’ di cibo i randagi che passano per il nostro giardino. Considero gli animali un dono di Dio e pur essendo lontano mille miglia dall’ideologia animalista, ritengo che anche la caccia abbia fatto il suo tempo, essendo nata per rispondere a un’esigenza, quella alimentare, che oggi non esiste più, almeno nelle nostre società.

Devo dire però che quelle pagine pubblicitarie hanno oltrepassato ogni limite: stiamo trasferendo i nostri desideri sugli animali, pensando che abbiano bisogno di differenziare la prima colazione dal pranzo o dalla cena, pensando che ambiscano a portare un cappottino alla moda per ripararsi dal freddo.

E così mi sono tornate alla mente le parole del santo curato d’Ars, che un giorno fece questa profezia: «Togliete a un villaggio il parroco, e dopo cinque anni in questo villaggio adoreranno gli animali». Credo che proprio queste parole si stiano realizzando: venuta meno la prospettiva religiosa, si finisce per trasformare gli animali in idoli.

(Conversazione telefonica trascritta dalla redazione e non rivista dall'autore)