Il complesso basilicale di Cimitile a Nola
Ben sette edifici di culto, di età paleocristiana e medievale, per 9.000 mq di superficie: è il complesso basilicale di Cimitile, a nord dell’antica città di Nola, in provincia di Napoli. Visitarlo oggi significa ripercorrere circa ventidue secoli di storia, arte, fede e spiritualità.
Ben sette edifici di culto, di età paleocristiana e medievale, per 9.000 mq di superficie: è il complesso basilicale di Cimitile, a nord dell’antica città di Nola, in provincia di Napoli, dove sorgeva, in epoca romana, una necropoli che determinò il toponimo. Proprio qui fu sepolto Felice, santo vissuto, morto e venerato alla fine del III secolo. Il suo mausoleo fu il nucleo originario dell’intero organismo, dimostrandosi, ben presto, il primitivo edificio insufficientemente capiente per accogliere la folla di fedeli che vi si recava a pregare, rendendo, così, necessaria, l’erezione di una nuova e più ampia basilica.
Fu a questo punto che entrò in scena Meropio Ponzio Anicio Paolino, già governatore romano convertitosi al nuovo credo, divenuto l’innografo e poeta cristiano meglio noto come S. Paolino da Nola. A lui si devono molte delle costruzioni sacre risalenti al IV secolo, grandiose e complesse, per realizzare le quali convocò maestranze artigiane da Oriente e dall’Africa, dando vita ad una cittadella santa affrescata con l’intento di educare i pellegrini per i quali progettò anche punti di ristoro e riposo. Nei secoli a venire, alle basiliche di San Felice e San Giovanni, si aggiunsero quelle dei SS. Stefano e Lorenzo, S. Tommaso, S. Calonio, SS. Martiri e quella dedicata alla Madonna degli Angeli.
Dal quadriportico colonnato, ornato di mosaici raffiguranti pavoni, girali, grappoli d’uva su fondo oro e azzurro, si vede il sepolcro di San Felice, sormontato da un’edicola che lo protegge. Alla splendida chiesa si accedeva da tre portali d’ingresso: sulle pareti si trovano ancora lacerti di affreschi, tra cui una bellissima Madonna con Bambino del XIV secolo. A fianco, il piccolo ambiente intitolato a S. Calonio, è composto da tre altari, di cui quello centrale è posto in un’abside, in origine interamente affrescata. Della Basilica dei SS. Martiri si conserva l’elegantissimo protiro del IX secolo e, all’interno, un ciclo di affreschi databili tra il IX e l’XI secolo, il cui tema predominante è la Passione di Cristo. Ad un’unica navata absidata sono le chiese di S. Stefano e di San Tommaso, preceduta un tempo, la prima, da un atrio, di cui rimangono alcuni pilastri antistanti la facciata, mentre nella seconda sono ancora visibili dipinti di volti di santi. La Cappella di Santa Maria degli Angeli è un edificio a pianta quadrata, con volta a crociera, di età basso medievale.
Questo Museo a cielo aperto d'arte paleocristiana, bizantina, barbarica e romanica racchiude in sé numerosi altri reperti che testimoniano nella pietra viva il passaggio dal tardo impero all’avvento del Cristianesimo. Visitarlo oggi significa ripercorrere circa ventidue secoli di storia, arte, fede e spiritualità.