OCCHIO ALLA TV
Il commissario Zagaria
Una trama sempliciotta eppure non lineare, personaggi molto caricaturali e poco verosimili, un protagonista che – nonostante i suoi sforzi – non riesce a calarsi nella parte che gli è stata assegnata. La miniserie “Il commissario Zagaria” andata in onda su Canale 5 lunedì e ieri sera, è passata senza infamia e senza lode.
Occhio alla Tv
14_09_2011
Una trama sempliciotta eppure non lineare, personaggi molto caricaturali e poco verosimili, un protagonista che – nonostante i suoi sforzi – non riesce a calarsi nella parte che gli è stata assegnata. La miniserie “Il commissario Zagaria” andata in onda su Canale 5 lunedì e ieri sera, è passata senza infamia e senza lode, pur ottenendo una percentuale di ascolti intorno al 12-13%.
La produzione aveva tutto il sapore di un “omaggio”alla carriera di Lino Banfi, che all’anagrafe si chiama Pasquale Zagaria come il personaggio interpretato qui e come il protagonista di un filmetto del 1973 in cui compariva con un grado inferiore: “Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia”. Mentre in quella pellicola il tono leggero era evidente e la narrazione procedeva a suon di gag, equivoci e qualche doppio senso, come da tradizione della commedia all’italiana, nella miniserie trasmessa da Canale 5 gli autori hanno voluto puntare su un registro serioso che, però, non è stato in alcun modo supportato dai protagonisti.
Banfi, in completo chiaro come un commendatore in vacanza, è apparso lento, troppo legato al suo stile espressivo popolare e volgarotto, quasi schizofrenico nel passare in un batter d’occhio dalla commozione alla battuta, dallo spavento alla risata, dal gesto d’affetto all’accorata minaccia. Le parolacce non sono mancate, anche se l’accento pugliese che ha reso famoso l’attore è stato parzialmente annacquato.
I comprimari si sono distinti più per una caratterizzazione da fumetto che per la loro (eventuale) capacità recitativa.