Il cibo spirituale
È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla (Gv 6,63)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». (Gv 6,60-69)
Il cibo spirituale è di gran lunga superiore a quello materiale. Certo il secondo non può mancare, per permettere la vita del corpo, ma se manca quello spirituale anche il secondo perderebbe di senso, perché ci nutriremmo alla cieca e senza il giusto fine. Per questo negli ultimi tempi via via che il benessere è aumentato, di pari passo è aumentata anche l’infelicità. Per capire se è vero, prova a pensare a tuo nonno o a tua nonna.