L'ANTIDOTO
IL BAMBINO DI PRAGA
Una statua miracolosa, la cui devozione, grazie ai carmelitani, è diffusa in tutto il mondo. Paul Claudel dedicò ad essa un intero poema. Saint-Exupéry pare ne trasse ispirazione per Il piccolo principe. E perfino Gramsci in fin di vita volle venerarla.
L'antidoto
29_10_2011
Nel settembre 2009 il Papa ha visitato la Repubblica Ceca, che il comunismo ha lasciato come uno dei Paesi più atei al mondo, dal momento che appena un quarto della sua popolazione si dichiara credente. Nella capitale, Praga, si venera il famoso Bambino, la cui statua miracolosa è da sempre affidata ai carmelitani. Si trova nella chiesa di Santa Maria della Vittoria (eretta dopo la vittoria dei cattolici sui protestanti nella battaglia della Montagna Bianca) nel quartiere praghese di Malá Strana dal 1628. I carmelitani hanno diffuso la devozione al Bambino di Praga in tutto il mondo (specialmente in India vi sono diversi santuari) e ogni anno quasi un milione di pellegrini si recano a venerarlo a Praga.
La statua arrivò in Boemia come dono di nozze per la figlia di una nobildonna spagnola. A quest’ultima era stata regalata da s. Teresa d’Avila in persona. Nel corso della Guerra dei Trent’Anni i protestanti le mozzarono le mani. Fu restaurata dal carmelitano lussemburghese Cirillo della Madre di Dio, al quale il Bambino era apparso in visione promettendo: «Quanto più mi onorerete, tanto più vi benedirò». La devozione al Santo Bambino è sempre stata di casa tra i carmelitani: devotissimi erano s. Teresina di Lisieux (il cui nome religioso era Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo) e s. Edith Stein. Il celebre convertito Paul Claudel gli dedicò un intero poema.
Il priore del Carmelo di Praga, p. Petr Sleich, in occasione della visita del papa rilasciò alcune dichiarazioni all'associazione internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre, riportate da Zenit il 15 settembre 2009. Tra le altre cose, rivelò: «Quello che pochi sanno è che Antoine de Saint-Exupéry aveva una grande familiarità con la venerazione del Bambin Gesù di Praga». Secondo il priore, il famosissimo libro Il piccolo principe fu ispirato proprio dal Bambino. E, stando a un sacerdote che era presente, anche Antonio Gramsci volle venerare il Bambino: in fin di vita in un ospedale romano, vide che le suore giravano nelle corsie portando ai malati la statuetta e chiese che la portassero anche a lui. Le suore, sapendo chi era, avevano saltato il suo letto ma lui le fece chiamare.