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Migrazioni e povertà

Il 2% del Pil mondiale per uscire dalla povertà

Sconfiggere la povertà trasferendo migliaia di miliardi di dollari dai paesi ricchi a quelli poveri e incoraggiando milioni di persone a intraprendere il percorso inverso

Migrazioni 26_09_2017
Nazioni Unite

Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, l’agenzia Onu che ogni anno pubblica un dettagliato rapporto sullo stato del mondo e un Indice di sviluppo umano, basterebbe il 2% del Pil mondiale per assicurare una protezione sociale di base ai poveri del mondo intero: circa 1.500 miliardi di euro reperibili se, ovviamente soprattutto nei paesi a più alto livello di sviluppo, si aumentasse l’imposizione fiscale, si tagliassero spese regressive come quelle militari, si stanziassero più risorse per la cooperazione allo sviluppo e se ne potenziassero le strutture.

La Banca mondiale, altro istituto delle Nazioni Unite, ritiene che un aumento del 10% degli emigranti da paesi poveri determinerebbe un calo dell’1,9% delle persone che vivono sotto la soglia di povertà in quei paesi, per effetto delle rimesse inviate degli emigranti, che già adesso ammontano a circa 500 miliardi di dollari, e del ridotto peso sociale ed economico della disoccupazione determinato dall’emigrazione. È lecito tuttavia dubitare che un progetto di sviluppo sostenibile conti, per sconfiggere la povertà, sul trasferimento di migliaia di miliardi di dollari dai paesi “ricchi” a quelli “poveri” e sull’emigrazione di milioni di persone dai secondi ai primi.