I soldi di Soros su cui la sinistra tace
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Era noto il rapporto stretto di +Europa con George Soros. Il filantropo ha però finanziato indirettamente anche il PD di Elly Schlein, secondo quanto rivela un'inchiesta dell'agenzia Adnkronos. Urge più trasparenza.
L’opacità regna nel campo politico, sarebbe urgente ed auspicabile introdurre riforme bi-partisan per tutelare la trasparenza elettorale, la sovrana competizione politica e la democrazia italiana. L’ultimo caso lo abbiamo sotto i nostri occhi, fresca di stampa, l’indagine giornalistica di Adnkronos del 18 aprile scorso, ha confermato ogni sospetto che già era emerso durante le elezioni politiche del 2022, di una lunga amicizia e sostegno ai radicali di “+Europa”, Emma Bonino è stata per anni componente del board internazionale dell’”Open Society Foundation” di George Soros. Il filantropo si è però profuso, indirettamente e con le sue tentacolari associazioni e centri studi, a finanziare anche il PD di Elly Schlein e diversi suoi personaggi di primo piano.
L’amicizia con il PD è di lunga data, ricordiamo gli incontri tra il magnate ed il primo ministro Matteo Renzi nel 2014 e 2015 , stranamente unito ai radicali di Emma Bonino in un lista alle elezioni europee del prossimo giugno, e anche il meeting tra Soros e il premier Paolo Gentiloni nel maggio 2017, nel pieno della ondata di invasione migratoria che assaliva le coste italiane. Di Elly Schelin e della sua storia europea che va dalla Chicago di Barack Obama nel 2008 alla rete degli stimati e affidabili amici di “Open Society” a Bruxelles del 2019, tutti erano a conoscenza.
Secondo i documenti visionati dalla agenzia Adnkronos, la Open Society di Soros, stavolta ha usato, l’associazione “Agenda”, una no profit al femminile fondata nel 2022 dall’ex collaboratrice elettorale di Barack Obama, Jessica Shearer. Lo scorso 9 maggio 2019, la Shearer in una intervista rilasciata all’Espresso, in cui si autodefiniva l’anti Bannon, presentava il proprio impegno in Europa perché, «dopo la vittoria di Trump, la Brexit, l’ascesa di Matteo Salvini in Italia, di Marine Le Pen in Francia, dei tedeschi dell’AFD e degli spagnoli di Vox», era in pericolo la democrazia e la società aperta. “Pericoli” che si ritiene ancor più evidenti oggi in vista la possibile ampia crescita di destre e conservatori alle prossime elezioni europee.
L’associazione ha sede a Roma ed è stata finanziata con oltre un milione di euro tra il 2022 e il 2023 dalla “Demokrati Pluralism Stiftelsen” (Democracy & Pluralism in inglese), fondazione svedese legata al filantropo globalista George Soros. Altri finanziamenti, secondo quanto emerge dalla indagine di “Adnkronos”, provenienti dall’ONG americana “Social Changes”, la cui amministratrice delegata è comunque sempre Shearer, hanno sostenuto esponenti della sinistra.
L’indagine di “Adnkronos” si fonda sull’elenco dei contributi per l’attività politica, non solo elettorale, (ex articolo 4 della legge 659/81) indirizzati alla presidenza della Camera dei deputati al 31 dicembre 2023. Carte alla mano, Provenzano ha ricevuto da “Agenda” almeno 13mila 211,97 euro ma oltre all’ex ministro del governo Conte e astro nascente del PD, ci sono le co-fondatrici di “Agenda” e fedelissime della Schlein, Rachele Scarpa e Caterina Cerroni, che hanno ottenuto finanziamenti di decine di migliaia di euro e moltissime altre deputate e dirigenti della cerchia magica di Elly Schlein.
Jessica Shearer, stavolta nella veste di amministratrice di “Social Changes”, ha sostenuto anche il segretario di “Sinistra italiana” e deputato di “Alleanza Verdi Sinistra” Nicola Fratoianni (110mila 367,19 euro in servizi), il deputato di Avs Marco Grimaldi, il senatore del Pd Michele Fina, i deputati Arturo Scotto e Nicola Stumpo…oltre al cospicuo aiuto ad alcuni candidati del Pd alle europee del 2019 (150mila euro) e alle amministrative del 2020 (315mila euro). Invece di rincorrere le polemiche strumentali sul terribile ma vigente diritto all’omicidio dell’innocente e quelle sull’indecente testo di Antonio Scurati che hanno in un sol colpo azzerato la realtà degli scandali di Bari e la discesa in campo di Ilaria Salis per fuggire dal suo legittimo processo, il centro destra dovrebbe agire per vietare che soldi esteri influenzino la democrazia italiana.
Non è lecito che organizzazioni, personalità ed enti stranieri finanzino liste elettorali, candidati e persino leader di partiti politici, al fine di manipolare la campagna elettorale, influenzare l’esito del voto e la democrazia italiana. Perciò, non si perda tempo dietro alle ciance, si approvi con urgenza massima una norma invalicabile che vieti tali finanziamenti (diretti ed indiretti) da parte di chiunque o della qualunque. Se le sinistre e i radical liberali non la voteranno, dimostreranno di volere far dell’Italia una colonia altrui.