I sensi del corpo umano
Cinque di esse erano stolte e cinque sagge (Mt 25, 2)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». (Mt 25,1-13)
Secondo un discorso di sant’Agostino, le dieci vergini rappresentano le anime di coloro che si impegnano, almeno apparentemente, nella sequela di Gesù. Cinque sono sagge e cinque stolte. Il numero cinque è un richiamo ai sensi del corpo umano. La sequela implica anzitutto la volontà di purificare i cinque sensi rispetto alle tentazioni. La lampada rappresenta le opere buone. La lampada di ogni anima vergine si alimenta con l’olio, che simboleggia l’amore. La vergine stolta è dunque, nella parabola, l’immagine dell’anima di coloro che fanno le opere buone per essere lodati dagli uomini, mentre la vergine saggia compie tali opere per dare (e far dare) lode a Dio. Per questo preghiamo Dio che ci preservi dalla vanagloria, forse il più insidioso dei vizi.