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LITURGIA DELLA VITA

I Santi Innocenti e il potere omicida

La strage evangelica di Betlemme
è il segno del potere che annienta l'altro da sé perché nemico.
- Gli Erodi di oggi, di P. Vajra

Editoriali 28_12_2011
I Santi Innocenti

 

«Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande. Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più!»

Ho passato il giorno dopo Natale ospite di una sorella, diventata bisnonna di due bambine, l’una di quattro mesi, l’altra di venti giorni. Anch’esse ospiti con noi, insieme con i rispettivi papà e mamme.

Il viso paffutello della più grandina, i piccoli malesseri dell’ultima nata: il Natale era sotto i nostri occhi. Bambini come Gesù Bambino, come tutti i bambini. Si può immaginare di far del male a un bambino, totalmente affidato all’affetto e alle cure delle persone che gli stanno attorno? Si può immaginare la violenza contro un bambino? Il potere, ogni potere, realizza questo abisso di tragedia. Ce lo ricordano ogni anno, dopo Natale, i Santi Innocenti, uccisi da un potere timoroso di venire sovvertito dalla nascita di un Bambino.

L’uccisione dei bambini di Betlemme è il segno più emblematico del potere che annienta tutto ciò che è altro da sé, considerandolo come nemico. Il grande potere di ogni dittatura e di ogni istituzione assolutista e statalista, ma anche il potere di chi vuole attestarsi nella vita secondo una propria misura, secondo un progetto definito in anticipo, che non accetta l’insorgere di alcuna novità e contraddice a ciò che accade.

L’altro non più considerato come dono e possibilità e nuovo contributo alla tua vita, ma come ostacolo da allontanare o eliminare. Quando questa terribile iattura entra nel cuore delle famiglie, diventa sterilità e abolizione della vita che domanda di nascere. Purtuttavia, la realtà è cocciuta e procede per i fatti suoi. Erode viene roso dai vermi, e la coscienza viene trafitta dai rimorsi. La famiglia si intristisce, così come la società si indebolisce. Salvete, flores martyrum, canta la liturgia. Nell’uccisione dei bambini di Betlemme il pianto delle madri invase la terra e salì fino al cielo.

Anche il lamento per un rimorso non sanato - affidato all’abbraccio del Bambino Gesù, a sua volta "salvato" dal martirio dei Santi Bambini Innocenti -  può diventare nuova speranza di vita.