Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

ABORTO

I "San José Articles"

La traduzione italiana dei San José Articles, presnetati alle Nazioni Unite il 6 ottobre 2011

Attualità 06_10_2011

 

San José Articles

 

Articolo 1
Come dimostrato dalla scienza, ogni vita umana inizia al concepimento.

Articolo 2
Ogni vita umana è un continuum che inizia al concepimento e che avanza per stadi fino alla morte. La scienza dà nomi diversi a questi stadi, tra cui zigote, blastocisti, embrione, feto, neonato, bambino, adolescente e adulto. Ciò non muta il consenso scientifico sul fatto che in tutte le fasi dello sviluppo ogni individuo sia un membro vivo della specie umana.

Articolo 3
Sin dal concepimento ogni bambino non nato è per natura un essere umano.

Articolo 4
Tutti gli esseri umani, in quanto membri della famiglia umana, hanno diritto al riconoscimento della dignità che da ciò deriva e alla protezione dei loro inalienabili diritti umani. Ciò è stabilito nella Dichiarazione universale dei diritti umani, nel Patto internazionale sui diritti civili e politici, e in altri documenti internazionali.

Articolo 5
Non esiste alcun diritto all’aborto sancito dal diritto internazionale, né per effetto di trattati vincolanti né per effetto della legge internazionale ordinaria. Nessun trattato delle Nazioni Unite stabilisce o riconosce una diritto letterale all’aborto.

Articolo 6
La Convenzione per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW) e altri organismi di controllo dei trattati hanno spinto certi governi a modificare le proprie legislazioni sull’aborto. Questi organismi hanno esplicitamente o implicitamente interpretato i trattati a cui sono soggetti come includenti il diritto all’aborto.

Gli organismi di controllo dei trattati non hanno alcuna autorità, né in base ai trattati che li hanno istituiti né in base alle norme generali del diritto internazionale, d’interpretare detti trattati in modi che generino nuovi obblighi per gli Stati o che alterino la sostanza dei trattati stessi.

Di conseguenza, qualsiasi organismo di quel genere che interpreti un trattato così da comprendere il diritto all’aborto agisce oltre la propria autorità e contro il proprio mandato. Questi atti ultra vires non creano alcun obbligo giuridico per gli Stati sottoscrittori dei trattati, né gli Stati debbono accettarli come elementi che contribuiscono alla formazione di nuova legislazione internazionale ordinaria.

Articolo 7
Le affermazioni fatte da agenzie internazionali o da soggetti non-governativi secondo cui l’aborto è un diritto umano sono false e debbono essere respinte.

Non esiste alcun obbligo giuridico internazionale di fornire accesso all’aborto in alcun caso, compresi, ma non esclusivamente, quelli relativi alla salute, alla riservatezza o all’autonomia sessuale, oppure ancora alla non-discriminazione.

Articolo 8
Stando ai princìpi basilari con cui il diritto internazionale interpreta i trattati, coerenti con ciò a cui obbligano la buona fede e il principio pacta sunt servanda, nonché esercitando le responsabilità di difendere la vita dei propri popoli a cui sono tenuti, gli Stati possono e debbono invocare le provvisioni di detti trattati che garantiscono il diritto alla vita come comprensive anche della responsabilità di uno Stato a proteggere i bambini non ancora nati dall’aborto.

Articolo 9
I governi e i membri delle società debbono fare sì che le legislazioni e le politiche nazionali proteggano il diritto umano alla vita sin dal concepimento. Debbono altresì respingere e condannare le pressioni esercitate al fine di far loro adottare leggi che legalizzino o che depenalizzino l’aborto.

Gli organismi di controllo dei trattati, le agenzie e i funzionari delle nazioni Unite, i tribunali regionali e nazionali, e ogni altro soggetto, debbono rinunciare ad asserire implicitamente o esplicitamente l’esistenza di un diritto di aborto basata sulla legislazione internazionale.

Quando tali affermazioni false vengono proferite, o quando vengono esercitate pressioni su di loro, gli Stati membri debbono chiederne conto al sistema delle Nazioni Unite.

I soggetti che erogano aiuti per lo sviluppo non debbono promuovere o finanziare gli aborti. Né vincolarne l’erogazione all’accettazione dell’aborto da parte dei destinatari.

Il finanziamento dei programmi internazionali di assistenza medica destinati a madri e a bambini deve assicurare l’esito positivo della gravidanza sia per le madri sia per i figli, e deve aiutare le madri ad accogliere la nuova vita in qualsiasi circostanza.

Noi – avvocati e patrocinatori dei diritti umani, studiosi, parlamentari, diplomatici ed esperti di amministrazione medica e internazionale – proclamiamo qui questi Articoli.

San José, Costa Rica
25 marzo 2011

* Le istituzioni di seguito nominate lo sono a puro titolo identificativo

 

Firmato,

Lord David Alton
Camera dei Lord, Gran Bretagna

Carl Anderson
Cavaliere Supremo, Cavalieri di Colombo

On. Javier Borrego
Già giudice della Corte europea dei diritti umani

Christine Boutin
Già Ministro del governo francese
presidente del Parti chrétien-démocrate

Benjamin Bull
Primo Consigliere dell'Alliance Defense Fund

On. Martha De Casco
Deputata, Honduras

Jakob Cornides
Avvocato per la difesa dei diritti umani

John Finnis
Oxford University, University of Notre Dame

Robert P. George
McCormick Professor di Giuriprudenza, Princeton University
Già membro del Consiglio di Bioetica del presidente degli Stati Uniti d’America

Patrick Kelly
Vicepresidente per l’amministrazione pubblica dei Cavalieri di Colombo

Elard Koch
Facoltà di Medicina, Università del Cile

Santiago Lagarre
Docente di Diritto, Pontificia Universidad Católica de Argentina

Leonard Feo
Già delegato alla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite

Yuri Mantilla
Direttore della sezione International Government Affairs di Focus on the Family

Cristobal Orrego
Docente di Giurisprudenza, Università delle Ande, Cile

Gregor Puppinck
Direttore esecutivo dello European Center for Law and Justice

Giuseppe Benagiano
Facoltà di Scienze Ginecologiche, Perinatologia e Puericultura dell’Università “la Sapienza” di Roma
Già Segretario Generale dell’International Federation of Gynecology and Obstetrics

Grover Joseph Rees III
Già ambasciatore degli Stati Uniti d’America a Timor Est
Rappresentante speciale degli Stati Uniti alle Nazioni Unite per gli affari sociali

Austin Ruse
Presidente di C-Fam

William Saunders
Avvocato per la difesa dei diritti umani
Vicepresidente anziano di Americans United for Life
Gia delegato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

Alan Sears
Presidente, Amministratore delegato e Consigliere Generale di Alliance Defense Fund

Marie Smith
Presidente del Parliamentary Network for Critical Issues

O. Carter Snead
Membro del Comitato internazionale di bioetica dell’UNESCO
Già Osservatore permanente per gli Stati Uniti al Comitato direttivo di bioetica del Consiglio d’Europa
Docente alla Notre Dame University School of Law

Douglas Sylva
Delegato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

On. Francisco Tatad
Già leader della maggioranza nel Senato delle Filippine

On. Luca Volontè
Presidente del gruppo del Partito Popolare Europeo al Consiglio d' Europa

Lord Nicholas Windosr
Membro della famiglia reale britannica

Susan Yoshihara
Direttore dell’International Organizations Research Group

Anna Zaborska
Europarlamentare
Già presidente della Commissione per i diritti delle donne del Parlamento Europeo

 

(traduzione di Marco Respinti)