Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Venceslao a cura di Ermes Dovico

SCHEGGE DI VANGELO

I RICCHI E IL PARADISO

Non potete servire Dio e la ricchezza (Lc 16,13)

Schegge di vangelo 10_11_2018

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.

Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole». (Lc 16,9-15)

Gesù proclama solennemente che non si possono servire due padroni: Dio e il denaro. Questo però non vuol dire che i ricchi vadano all'inferno e i poveri in paradiso. Si trovano nel Vangelo molti esempi di ricchi che diventano discepoli fedeli e giusti di Gesù. Ad esempio Matteo il pubblicano che il giorno della conversione dichiara di donare la metà dei suoi beni ai poveri, ma essendo ricco resta ovviamente tale (pensiamo a uno ricco sfondato che donasse metà dei beni ai poveri... resterebbe ricco lo stesso). Oppure Giuseppe di Arimatea che offre il suo denaro per comprare un sepolcro nuovo per il corpo di Gesù. Spese molti soldi per questa opera di carità verso il Signore, ma anche da ricco e anzi proprio per aver usato bene la sua ricchezza si è preparato un posto nel regno dei cieli. Insomma l'insegnamento di Gesù lungi dal condannare i ricchi per il solo fatto di essere tali, ma è un monito a tutti, noi compresi, di non attaccare il cuore al denaro per potersene invece servire come uno dei mezzi per amare Dio e il prossimo come Gesù ci ha insegnato.