Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
PROGRESSISMO E PEDOFILIA

I nuovi De Sade. Lo scandalo Duhamel scuote la Francia

Da una settimana, il sordido “affare Duhamel” fa notizia in Francia e provoca un terremoto politico. La denuncia parte dal libro La Famiglia Grande di Camille Kouchner, figlia dell'ex ministro Bernard, che narra le violenze subite dal fratello 14enne dal patrigno Olivier Duhamel, leader socialista e scienziato politico. Un circolo perverso che coinvolge la crème della classe intellettuale di sinistra.

Famiglia 15_01_2021
Olivier Duhamel

Da una settimana, il sordido “affare Duhamel” fa notizia in Francia, una testimonianza agghiacciante su incesti, pedofilia, complicità e corruzione morale delle élite di sinistra, al potere nel Paese, che si sono protratti dalla fine degli anni ’80 ad inizio secolo. Ennesima dimostrazione della ‘superiorità immorale’ della sinistra. Olivier Duhamel, esponente di punta della cultura socialista e tra i migliori costituzionalisti francesi, è accusato di abusi ed incesto nei confronti del figliastro (allora 14enne) e di altri minori, ‘festini di depravati’ ai quali partecipava buona parte della cremè progressista francese.

Si scuote la Francia: il presidente della Commissione contro incesto e abusi sui minori si dimette; il ministro dell’Educazione denuncia le inaccettabili complicità e omertà sulla vicenda e promette decisioni adeguate; alla Sorbona gli studenti chiedono le dimissioni del preside di Scienze Politiche. Il terremoto è in corso, altri sviluppi, indagini e dimissioni sono molto probabili nei prossimi giorni e settimane. Già lo scorso anno la Francia era stata scossa dal libro-denuncia di Vanessa Springora, sulle esperienze pedofile e omosessuali dello scrittore Gabriel Matzneff, sino ad allora il più illustre uomo di cultura della sinistra dominante e tuttora sotto processo. Il 7 gennaio scorso con il libro di Camille Kouchner La Famiglia Grande, la figlia 45enne dell'ex ministro Bernard Kouchner (già leader del ’68 francese, più volte Ministro degli Esteri e fondatore di Medicine Sans Frontières), denuncia gli atti incestuosi e pedofili del patrigno, il politologo Olivier Duhamel . Duhamel è stato uno dei leader dei Socialisti francesi ed europei e presidente della Fondazione Nazionale di Scienze Politiche sino al 4 gennaio 2021, giorno in cui lo scandalo è scoppiato. Nel libro si rivela che il costituzionalista più importante della Quinta Repubblica si è reso colpevole dello stupro di un minorenne, il figlio di sua moglie, la prima moglie di Bernard Kouchner e fratello gemello di Camille. Di fatto un incesto da parte del patrigno nei confronti del figliastro allora 14enne, più volte abusato e stuprato, come molti altri ragazzini.

La presunzione di innocenza vale per tutti, ma l'interessato non ha cercato di negare i fatti , anzi si è scoperto che questi crimini erano noti e molto diffusi. Lo sapevano tutti quelli della cerchia di potere. La coppia Duhamel era infatti al centro di una sinistra compagnia di intellettuali, politici e giornalisti di alto profilo di sinistra, un circolo della ‘migliore crema della sinistra dominante’ che si ritrovava nella loro bella casa di campagna per infinite serate di ‘letture’, nelle quali la depravazione era l’unica regola. Tutto accadeva nella più assoluta omertà ed immoralità. Nessuna pietà per i giovani adolescenti, oggetti buttati nell’arena per soddisfare le perverse fantasie del gruppo. Questo scandalo ci dimostra che la Francia non ha ancora abolito i privilegi, ha semplicemente cambiato la casta sociale a cui sono attribuiti, ma forse qualcosa sta cambiando. Nessuna sorpresa, non è mai esistita la ‘superiorità morale’ della sinistra, ora se ne scopre il baratro di immoralità. La Famiglia Grande è solo l’ennesima luce che si accende su quel frutto marcio del maggio ’68 e sulle sue conseguenze nefaste di cui ancor oggi soffriamo. Colpisce che di tutte le sofferenze, gli abusi e stupri subiti dai figli, in particolare dal figlio maschio ‘Victor’, il padre naturale Bernard Kouchner, sapeva ma non fece nulla. Preferiva soccorre i sofferenti del mondo, ma non degnava di uno sguardo la sofferenza dei figli. Vergognosa ipocrisia.

Lo scandalo di questi giorni sta scatenando un terremoto. La Socialista Elisabeth Guigou, già Ministro della Giustizia (1997-2000) e dal 10 dicembre 2020 a Capo della Commissione Statale sugli abusi contro i bambini, nonchè amica intima della coppia Duhamel, il 13 gennaio ha annunciato le dimissioni dall’incarico di presiedere  Commissione indipendente sull'incesto. Frédéric Mion, Direttore di Sciences Po a Parigi, a conoscenza di tutto l’orribile scandalo almeno da un anno, dopo aver finto di non saper nulla, ora è in grave difficoltà e gli studenti sa giorni ne reclamano le dimissioni. Con chiarezza è intervenuto il Ministro dell’Educazione francese Jean-Michel Blanquer che ha condannato questa “vicenda seria” e si è detto rammaricato della “omertà” che ha coperto i fatti gravissimi del caso Duhamel.  Altre teste cadranno e, sperabilmente, si potrà far luce sull’intera vicenda e le complicità criminali del mondo progressista e di ‘potere’ francese. Questi delinquenti e abusatori di bambini non hanno trovato sinora ‘avvocati’ nei mass-media che li difendano, come avvenne invece per Roman Polanski, che nel 2009 potè contare proprio sull'appoggio del ministro degli Esteri Bernard Kouchner, per rallentare il procedimento che lo vedeva accusato di stupro da una vittima che all'epoca dei fatti aveva 13 anni.

Almeno a parole, esiste stavolta la volontà di far piena luce, su crimini, potere, complicità di una larga parte della ‘classe dirigente’ progressista francese. C’è ancora molto di torbido da svelare, a partire dalla denuncia pubblica fatta nel 2011 e ribadita nel 2014 da Luc Ferry, già Ministro alla Gioventù con Chirac e filosofo di gran fama, che denunciò un suo collega e Ministro della Repubblica francese per atti ripetuti di pedofilia in Marocco. In molti oggi chiedono si indaghi su quel caso. Urge fare pulizia, troppe complicità criminali sulla pelle di centinaia (migliaia?) di bambini sono state taciute dall’omertà della ‘cultura progressista’. Alla stragrande maggioranza di coloro che subirono violenze non è ancora stata data la parola. Bisogna evitare che altre intere generazioni di bimbi e bimbe europee vengano violate con quelle ideologie del gender, figliastre del libertinaggio abusatore del ’68, che già segnano il nuovo standard di ‘superiorità (im)morale’ del secolo XXI.