I fulmini di sempre. Per qualcuno sono nuovi
La burrasca di fine estate, che si presenta generalmente dopo ferragosto, interrompe il caldo dell'estate. Un fenomeno noto da secoli, eppure sui giornali viene presentato come nuovo e dalle cause poco note.
I fenomeni meteorologici più estremi avvengono quando masse d’aria con cospicue differenze nelle caratteristiche fisiche, come la temperatura, vengono a contatto e sono costrette a mescolarsi, causando veloci processi di condensazione e bruschi mescolamenti verticali. Quindi i fenomeni più dannosi avvengono quando su un’area riscaldata da mesi per la permanenza di aria calda ed umida (di origine meridionale, talvolta africana) irrompe per la prima volta aria fredda e secca proveniente dal nord. Per avere un’idea grossolana si può pensare ad acqua che cade su una padella arroventata.
Quando possono accadere con maggiore probabilità sull’Italia questi fenomeni? Tutti sanno che è a fine estate, dopo ferragosto accade quella che è nota come “crisi dell’estate”, “rottura dell’estate”, “burrasca di ferragosto”, etc. . Termini con i quali si intende la brusca 'rottura' dell'estate per il primo burrascoso arrivo, dopo 2-3 mesi di caldo più o meno intenso, di aria più fresca in genere proveniente direttamente dal Nord Atlantico.
La burrasca di ferragosto si manifesta con 2-3 giorni di forte e diffusa attività temporalesca, trombe d’aria e da un brusco calo delle temperature; l'evento di solito si verifica nella seconda metà di agosto o inizi settembre (come si vede sul grafico della statistica mensile delle “trombe d’araia” in Italia 1992-1999) . Poi il caldo riprende con alcune difformità tra nord e sud Italia, ma non ha più gli aspetti estremi delle ondate di calore che precedono l’evento della rottura estiva. Dopo, nell’autunno, saranno possibili alluvioni quando il mare rimane relativamente caldo e giunge dal nord aria molto fredda.
Leggendo i giornali di questi giorni non sembra, ma la rottura dell’estate è un fenomeno noto da secoli. Fino a pochi anni fa tutti sapevano che il periodo più caldo e stabile dell’anno era generalmente a luglio ed agosto (il “solleone” ricorda il periodo del segno astrale del Leone, inoltre la “canicola” fin dal tempo dei greci-latini ed egizi ricordava il periodo della stella Sirio o stella del cane – anche gli anglosassoni chiamano il periodo caldo “dog days”). Dopo il periodo caldo, tradizionalmente per i contadini tra le due Madonne (il 15 agosto e 8 settembre), la prima irruzione relativamente fredda causava danni ed allagamenti, per questo si curava la manutenzione dei fossi (ad esempio l’attività dei cantonieri – di cui sono rimaste solo le case).
La rottura dell’estate purtroppo quasi ogni anno ha causato morti, però ogni anno i quotidiani rimangono sorpresi che i fenomeni meteorologici non avvengono con la regolarità dell’arrivo dei treni. Infatti, la rottura non avviene sempre lo stesso giorno, non è detto che accada sempre in agosto, nel 2011 avvenne il 19 settembre quando ci fu il record di fulmini sul nord, oppure nel 2010 anticipò ed il record di fulmini avvenne il 15 agosto. Anche quest’anno il “Corriere della Sera”, per non perdere l’abitudine, ha pubblicato il 28 agosto un articolo sui fulmini specificando che sul tema ci sono “Tante ipotesi e poche certezze sulle cause”.
Oggi tutto finisce su web, tutto si filma, ed ogni evento ha molto più risalto di decenni fa. Basta rivedere come venti anni fa, il 19 agosto 1993, il generale Andrea Baroni annuncia l'imminente arrivo della "Burrasca di Ferragosto", all’epoca per informare non c’era bisogno di dare nomi mitologici alle perturbazioni e di presentare l’evento come da record. Si può anche ripensare a esattamente sessanta anni fa, il 27 agosto 1953, a Roma ci fu una tempesta, ove misurata la precipitazione superò i 100 mm in un’ora, che fece cadere le mura storiche, causò due morti e venti feriti (non c’era ancora la protezione civile su cui scaricare eventuali responsabilità). Ci furono anche delle manifestazioni degli alluvionati, l’acqua non solo allagò gli scantinati ma arrivò al metro di altezza in alcuni punti della città. Potete rileggere i ritagli di quotidiani dell’epoca. Allora si viveva con meno angoscia eppure non conoscevamo la distribuzione della temperatura superficiale del Mediterraneo come oggi perché ancora non c’erano i satelliti, non c’era ancora Bernacca e neanche le trasmissioni RAI (sarebbero iniziate nel 1954), non si contavano i fulmini che cadevano.
Ulteriori aspetti da tenere conto negli effetti della “burrasca di ferragosto” sono sia il fatto che gran parte del persone è in ferie sia che, dopo l’estate, i tombini e gli scarichi, spesso degli scantinati o sottopassi, sono intasati ed inefficienti. Comunque per i romani niente paura, dopo gli allagamenti causati dal maltempo di questi giorni, il 2 settembre, partirà il piano straordinario per la pulizia delle caditoie e tombini voluto dal sindaco Marino. Nel frattempo per qualunque danno facciano le piogge sarà sufficiente indicare come colpevole il “cambiamento climatico globale”, senza nominare più “riscaldamento globale” ed “effetto serra” che non sono più di moda.