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VERITà E LIBERTà

Hanno creato la pazzia della divisione. Ma è ora di guarire

«“La “pazzia” più grande è la divisione tra le persone; siamo stati messi gli uni contro gli altri, si sono create discriminazioni sulla fede o no in un farmaco. Gli “atei” sono stati banditi dalla vita sociale: è segno di un potere diabolico. Però noi siamo qui a dimostrare che la pazzia non ha intaccato tutti, è curabile, che esistono persone che hanno reagito e sono divenute immuni. Immuni al virus e immuni alla pazzia». L'intervento coraggioso del medico Bellavite in uno dei tanti comizi per la libertà.

- E L'INDIA RIFIUTA PFIZER E MODERNA di Paolo Gulisano

Attualità 21_02_2022

Siamo qui insieme in piazza, stavolta a riflettere della “pazzia” e dei possibili rimedi. Sono un medico, e ho studiato anche psichiatria. Tutti abbiamo capito cos’è una patologia da virus, ma in due anni abbiamo anche capito che si è diffusa una patologia sociale, politica, culturale, ma anche più profonda, di tipo mentale, addirittura spirituale. Ed è anche contagiosa. La pazzia consiste nell’incapacità di stare nella realtà, quindi essersi creati un mondo a se stante, artificioso e motivo di sofferenza sociale, economica e anche fisica. Un mondo di divisioni e contrasti artificiosi, creati dal Potere.

Questa situazione di patologia sociale si è creata per il concorso di vari fattori. Un virus nuovo pandemico, indubbiamente, ma questo all’inizio non creò pazzia, solo morti in più del solito e indubbiamente paura. Però la PAURA (che è sempre una cattiva consigliera) è stata poi coltivata, diffusa, sparsa da tutti i pulpiti e da tutti i mezzi di informazione. La paura ha consentito alle autorità di prendere provvedimenti drastici e impopolari, che hanno causato danni economici e soprattutto l’isolamento delle persone, che hanno cominciato a vedersi come dei diffusori del virus. Isolare le persone e metterle une contro le altre, è un modo di controllarle e dominarle.

Le autorità hanno poi creduto, ciecamente o con calcolo, alle promesse della cosiddetta “scienza”, anzi di una nuova tecnologia messa a punto in fretta dalle case farmaceutiche, che promettevano di aver trovato il rimedio. Le autorità governative hanno nominato un “comitato tecnico scientifico”, fatto ovviamente da persone fedeli alle autorità che li avevano nominati. Si è creata una vera e propria fede religiosa nel "santo vaccino", il salvatore, il nuovo vitello d’oro, cui si sono prostrati i partiti politici, i preti, le televisioni che hanno a loro volta favorito la propaganda di molti cosiddetti esperti che non hanno fatto altro che diffondere questa fede. E siamo ancora in questa situazione, prova ne sia che in questi giorni, constatati gli insuccessi dovuti alle varianti, gli stessi responsabili di tali insuccessi hanno iniziato a promettere l’arrivo di un vaccino “universale”.

Ma la “pazzia” più grande è la divisione tra le persone; siamo stati messi gli uni contro gli altri, si è creata una guerra tra fazioni, anche nelle famiglie. Si sono create discriminazioni basate sulla fede o no in un farmaco. Gli “atei” sono stati banditi dalla vita sociale. Il tutto è segno che c’è in azione un potere diabolico. Il Potere sfrutta le divisioni per mantenere il controllo in modo anti-democratico e totalitario. Inganno, menzogna, divisione non vengono da Dio e ciò è sufficiente per capire che tipo di lotta siamo chiamati a combattere.

Però noi siamo qui per dimostrare, per testimoniare che la pazzia non ha intaccato tutti, è curabile! Anzi, che esistono persone che hanno reagito e sono divenute immuni. Immuni al virus e immuni alla pazzia. Attenzione perché anche la psicopatologia è contagiosa. Siamo persone che conoscono la cura. La cura è tutta in quello che stava scritto nel primo corteo che ho frequentato qui l’estate scorsa: VERITÀ E LIBERTÀ, intese nel modo giusto. Verità grazie alla scienza indipendente, libertà – che è responsabilità giocata per il bene comune - grazie a persone che decidono di resistere e reagire, per tutti. La libertà è responsabilità sociale. Quello che un anno fa sembrava un sogno, una utopia, si sta realizzando.

VERITÀ
L’efficacia dei “vaccini” è scarsa verso le varianti e soprattutto transitoria, abbiamo scoperto che c’è necessità di continui richiami, una cosa mai vista con nessun altro vaccino. Comunque per dire tutta la verità scientifica, dobbiamo dire che un po’ di efficacia nel proteggere dalla malattia più grave e dalla morte le persone più fragili questi prodotti ce l’hanno, soprattutto se l’efficacia viene paragonata con un “placebo”, cioè con fare nulla, o la vigile attesa. Non è il vaccino il problema, perché nella scienza e nella medicina nessuna cosa è certa al 100%, si può discutere. Il vaccino qualcosa fa, per un certo tempo, come fanno i farmaci e altri interventi medici. È l’obbligo vaccinale che rappresenta la degenerazione peggiore della medicina, dell’etica, della scienza e della politica. E la degenerazione della scienza occupata dalla politica è il male peggiore di questi tempi.

Oggi si dice che le terapie intensive siano piene di no-vax ma, a parte che ciò non risulta, si sa che si considerano no-vax anche coloro che hanno fatto due dosi! Tra poco saranno no-vax anche quelli che ne hanno fatte tre. In teoria, si dovrebbe vaccinare ogni due-tre mesi, una punturina cosa vuoi che sia! Ma purtroppo così non è.

Qui dovremmo entrare nel gran campo delle reazioni avverse ma non c’è tempo. Menzioniamo solo un paio di punti critici: a) Secondo il rapporto  AIFA del 10 febbraio le segnalazioni di eventi avversi gravi con il metodo “spontaneo” sono state 17,6 ogni 100.000 dosi, mentre lo stesso rapporto riferisce di una ricerca di farmacovigilanza “attiva” da cui risultano 1700 eventi avversi gravi ogni 100.000 dosi. Ergo: le segnalazioni passive o spontanee sottostimano le reazioni avverse gravi di circa 100 (cento) volte. B) l’AIFA riferisce di 22 morti causati sicuramente dal “vaccino”. Sono un numero enorme, mai visto con gli altri vaccini in 20 anni di studi. Ma i 175 morti “indeterminati” del rapporto AIFA sono ancora peggio, sia come numero sia perché non saranno indennizzati, ma tra essi è verosimile che ci siano moltissimi casi di morti dovute al vaccino in cui non sono riusciti a chiarire la causa, o non hanno voluto arrivarci usando i complicati algoritmi dell’OMS, già descritti in altre occasioni.

LIBERTÀ
Oggi siamo qui per manifestare per la libertà
, ma non genericamente a chiedere la libertà e la abolizione delle restrizioni, ma a dimostrare che esiste un popolo già libero! La libertà non è una cosa che dobbiamo chiedere o peggio implorare dai potenti di turno, è una dimensione della vita, dei comportamenti che possiamo mettere in atto subito, almeno in modo iniziale. Non serve essere in tanti, ma serve essere convinti e SANI. Sani di mente, prima di tutto. Vivere senza paura.

Ai tempi dei totalitarismi dell’Europa orientale del XX secolo, precisamente in Cecoslovacchia ci fu un dissidente, regista di teatro, che si chiamava Vaclav Havel. Egli faceva parte della dissidenza e fondò “Charta ’77". Fu condannato i totale a 6 anni di prigione, ma nel frattempo non si piegò, anzi scrisse il saggio più famoso: Il potere dei senza potere. Descrivendo un sistema post-totalitario, in cui l'"io" sembrerebbe condannato all'irrilevanza, sorprendentemente Havel ne faceva invece il perno e il protagonista della vita pubblica perché "tutti coloro che vivono nella menzogna ad ogni momento possono essere folgorati dalla forza della verità" con esiti imprevedibili sul piano sociale: "nessuno sa quando una qualsiasi palla di neve può provocare una valanga". Quindi nella storia non conta il numero, conta la purezza delle convinzioni. Conta il movimento dell’“io”.

Alcuni esempi della nuova resistenza dell’”io” anche tra noi, qui in Italia, oggi:  Ci sono centinaia di medici che hanno curato e curano i malati, utilizzando i numerosi farmaci e rimedi a disposizione sfidando le linee guida del Ministero che ancora, per la maggior parte dei casi ritenuti non gravi, raccomandano vigile attesa (ora la chiamano “monitoraggio) e farmaci sintomatici. Ma oggi si sa che la tempestività della cura è necessaria proprio per evitare che i casi non gravi si aggravino e finiscano in ospedale.  Si è poi formata una Commissione medica indipendente, in collaborazione con il Comitato 15 ottobre (nato dalle proteste di Trieste), che ha una competenza tale da sfidare scientificamente il CTS.

Si è rotto il fronte dell’Ordine dei Medici con una lettera ufficiale del presidente di un Ordine provinciale che critica i medici che rifiutano le cure ai malati non vaccinati. Ci sono medici che resistono al punto da curare i malati anche se sospesi, correndo il rischio di pagare di persona. Si creano moltissime reti di informazione libera, conoscenza, aiuto reciproco, solidarietà. Cito una per tutte l’associazione “ContiamoCi” di operatori sanitari. Ma anche Verona per la Libertà ha questo spirito. Si sta muovendo la magistratura: il Tar del Lazio che ha dato ragione a 23 militari che avevano fatto ricorso contro il provvedimento che li costringeva a inocularsi. l Tar della Lombardia che con un’ordinanza del 14 febbraio 2022 ha prospettato l’illegittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. 

Quindi la vittoria della verità e della libertà ormai è vicina, anzi è già in atto, prima di tutto nelle persone.  Termino con un pensiero di un’amica (Michela Lazzé) che ha scritto una lunga riflessione diffusa nei socials, di cui riporto una frase conclusiva: “È quindi necessario abbandonare posizioni di contrasto e di avversione gli uni nei confronti degli altri restando invece uniti nella difesa dei princìpi che regolano la nostra vita comunitaria, che danno senso al nostro vivere insieme, al nostro costruire una società giusta, equa, democratica, rispettosa della dignità di ciascun essere umano”.

*Patologo. Testo del discorso tenuto sabato 19 febbraio 2022 in Piazza Bra a Verona durante la manifestazione “La piazza contro la pazzia”