Hamas cerca reclute: il jihad si insegna al campo estivo
Niente giochi né esperienze ricreative: per l'estate 2021 la proposta di Hamas e Jihad islamica palestinese ai ragazzi dai 14 ai 17 anni è quella di un campo apposito per insegnare la jihad. Segno evidente, e non trascurabile, della vittoria politica di Hamas un mese fa.
Mentre la comunità internazionale cerca, con debolezza, il modo di monitorare la fragile tregua sulla striscia di Gaza dopo i recenti raid aerei e bombardamenti di artiglieria, i leader palestinesi sono impegnati ad educare militarmente la prossima generazione: segno evidente, e non trascurabile, di una vittoria politica di Hamas in Palestina, un mese fa.
I due maggiori gruppi palestinesi che controllano la Striscia di Gaza, Hamas e la Jihad islamica palestinese (PIJ), hanno infatti appena lanciato la campagna promozionale per campi estivi, quelli per reclutare migliaia di bambini e adolescenti palestinesi e addestrarli al jihad.
Perché alle giovani, giovanissime reclute non verrà insegnato qualche gioco senza frontiere, né verranno portati in piscina, o faranno parte di un gruppo scout palestinese. I campi estivi organizzati da Hamas e PIJ avranno, invece, l’unico scopo di “accendere la fiamma del jihad nelle nuove generazioni, istillare nei loro cuori e menti i valori islamici e preparare il prossimo esercito capace di trionfare e liberare la Palestina”.
I campi, gestiti dalle ali armate di Hamas e PIJ, dalle Brigate Izaddin al-Qassam e dalle Brigate Al-Quds, sono tenuti sotto le bandiere "Spada di Gerusalemme" e "Avanguardie della liberazione".
“Spada di Gerusalemme” è il nome scelto da Hamas per descrivere i combattimenti del mese scorso con Israele, durante i quali dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati più di 4.000 razzi e missili contro Israele. “Avanguardie della liberazione” è il modo in cui i soldati palestinesi vengono indicati a onore del loro desiderio di “liberare tutta la Palestina”, dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo: un eufemismo per l'eliminazione di Israele.
Ecco che con mire da statista Hamas guarda alle nuove generazioni. Un addestramento militare che darà ai più giovani le abilità militari e la sicurezza del combattimento. Ma soprattutto lavorerà su morale e menti per prepararli al prossimo scontro con Israele, che considerano molto prossimo.
Ahmad al-Ra'i, un portavoce del PIJ, ha dichiarato ad SHMS NEWS AGENCY che i “campi estivi hanno l’obiettivo di formare le menti e i cuori dei giovani palestinesi, perché quella che hanno davanti è una stagione importante nella storia del conflitto. Se in loro, infatti, si consoliderà il desiderio di jihad e di resistenza, la Palestina potrà vincere”.
Ra'i ha spiegato che i campi estivi sono esclusivamente per ragazzi tra i 14 e i 17 anni, una fascia d’età che per Hamas e PIJ è quella oggi più vulnerabile alla “propaganda di Israele che li espone alla cultura occidentale”. Li si intende preparare alla “grande battaglia di liberazione della terra benedetta”. Una stagione estiva per tenere viva la fiamma del conflitto con Israele. Tant’è che il portavoce del PIJ ha anche consigliato a Israele di prestare attenzione ai campi estivi perché “formeranno una generazione che libererà la Palestina”.
Sempre stando a quanto rivelato da Ra’i, a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni sono già migliaia i giovani palestinesi che hanno risposto all’iniziativa. Alla stessa guisa in cui Erdoğan cresce i suoi cuccioli del jihad: campi estivi per soli ragazzini e sole ragazzine. Come testimonia anche un video girato qualche estate fa, dove animatrici in burqa si rivolgono alle bambini presenti al grido di, "gli ebrei", e le piccole, anch'esse in burqa, rispondono, "a morte". E quando dice, "Palestina", rispondono, "sarà salvata".
Hamas, dal canto suo, ha annunciato che le iscrizioni ai suoi campi estivi sono iniziate il 14 giugno e si rivolgono non solo agli adolescenti, ma anche a studenti universitari e adulti. Mentre il manifesto per le nuove reclute è il medesimo del PIJ. E ha invitato i palestinesi a iscriversi nelle varie moschee nella Striscia di Gaza. Da settimane, vengono condivisi sulle varie piattaforme social video di uomini armati di Hamas mascherati che invitavano i palestinesi in una moschea a mandare i loro figli nei campi estivi. E foto di dozzine di bambini palestinesi in fila per registrarsi nei campi di Hamas e PIJ sono state diffuse anche su vari media palestinesi.
Si addestrano e reclutano mini soldati mentre le Nazioni Unite, e altri organismi mediatori, fanno la spola tra Israele e la Striscia di Gaza nel tentativo di raggiungere un accordo sulla ricostruzione dell'enclave costiera governata da Hamas. I leader di Hamas e PIJ sperano che gli sforzi di mediazione portino al ripristino degli aiuti internazionali alla Striscia di Gaza, compresa la ricostruzione di molte case che sono state distrutte durante l'ultimo scontro con Israele.
E invece di investire i loro soldi nello sforzo di ricostruzione – che non è per niente marginale -, Hamas e PIJ stanno destinando tutto il loro budget per addestrare i bambini a diventare soldati nella guerra per distruggere Israele. Per Hamas e PIJ, l'ambizione di distruggere Israele è evidentemente più forte del desiderio di proteggere la vita dei propri figli e guardare alla loro crescita professionale.
Il silenzio della comunità internazionale su questo mostruoso abuso sui minori porterà una nuova generazione di jihadisti palestinesi ad unirsi alla guerra contro Israele, e quindi contro l’Occidente tutto. Secondo i dati Onu, attualmente, sono ben 58 i gruppi armati di matrice islamica, in 15 paesi del mondo, che radicalizzano, reclutano e si servono di bambini e adolescenti.
Ma i campi estivi per mini jihadisti sono una vittoria anche per l’Iran. Secondo Meir Javedanfar, analista politico citato dal New York Times, l’ultima escalation di violenza è servita all’Iran per riaffermare parte del suo potere. È l’Iran che ha armato con missili e razzi Hamas. Inoltre, il successo di Hamas nel superare la Cupola di ferro - il sistema d'arma mobile per la difesa antimissile israeliana - è stato visto in Iran come una specie di vendetta per gli attacchi cyber contro le centrali nucleari, contro i quali l'Iran, a suo tempo, non ha potuto avere una reazione diretta.
Saeed Khatibzadeh, portavoce del ministero degli Esteri, ha definito gli ultimi scontri come una “vittoria storica” è ha avvertito Israele di attendersi altri “colpi mortali”. Un anno fa, Alì Khamenei, la Guida Suprema, ammoniva come l’Iran avesse la forza e la capacità di ribaltare l’equilibrio delle forze nel Medio Oriente. I fitti lanci di razzi, praticamente tutti di fabbricazione iraniana, dimostrano che i sette anni fra il conflitto di Gaza del 2014 e quello un mese fa concluso sono serviti a rafforzare l’alleato locale. E nel frattempo Hams e PIJ stanno lavorando ad un esercito giovane ed agguerrito.