Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

TESTIMONI DELLA FEDE

Häfner, il martire che sfidò Hitler

Proclamato beato il sacerdote tedesco che contestava l'amoralità dei nazisti. Rinchiuso nel lager di Dachau, morì per fame e maltrattamenti.

Cultura 21_05_2011
Georg Hafner A sessant’otto anni dalla sua morte a Dachau, domenica 15 maggio, a Würzburg, in Baviera, la Chiesa cattolica ha elevato a beato il sacerdote tedesco Georg Häfner (1900-1942), la cui morte per mano dei nazisti è stata giudicata essere dovuta all’ “odio per la fede”.

Quarto cattolico
ad essere riconosciuto martire a causa del nazismo, Häfner è stato uno dei circa 500 chierici tedeschi ed austriaci arrestati con l’accusa di aver predicato contro la nascita del Terzo Reich. Il nuovo beato è il. Si unisce ai santi Massimiliano Kolbe e Teresa Benedicta della Croce (Edith Stein) ed al beato Franz Jägerstatter. Benedetto XVI, lui stesso bavarese, ha detto durante la preghiera del Regina coeli in San Pietro, a Roma: “Nel tumulto del nazismo, Georg Häfner fu pronto come pastore fedele a pascere il gregge fino al sacrificio della sua stessa vita e a condurre molte persone alle acque della vita nella proclamazione della verità e nell’amministrazione dei sacramenti”.

Da parte sua
il vescovo di Würzburg, mons. Friedhelm Hofmann, nell’omelia di domenica ha sottolineato come in quest’elevazione trovino riconoscimento i tanti sconosciuti che in quella particolare epoca hanno testimoniato con rigore, fino alle estreme conseguenze, la loro fede cristiana. Alla cerimonia di beatificazione ha partecipato anche il prelato quasi centenario Hermann Scheipers, che venne imprigionato a Dachau insieme a Häfner. Tra le altre, di particolare valore è stata la presenza di Josef Schuster, presidente della comunità israelitica della Baviera.

Nato a Würzburg il 19 ottobre 1900, dopo essere stato cappellano in diverse località, nel 1934 Häfner divenne parroco a Oberschwarzach. Le sue coraggiose prese di posizione a difesa della chiesa e contro il regime nazista gli provocarono presto denuncie ed interrogatori da parte delle SS, fino all’arresto, nel 1941. Il 14 dicembre di quello stesso anno venne trasferito nel Lager di Dachau (sarà il numero 28876), dove, dopo una lunga sofferenza provocata da malattia, fame e maltrattamenti, morirà il 20 agosto 1942. Quella del beato Georg Häfner è stata una figura di martire del tutto particolare.

Il motivo che lo spinse fino una dura opposizione al regime potrebbe sembrare a noi contemporanei marginale, perfino banale. A Dachau non giunse perché in conflitto con le guerre d’aggressione di Hitler, con le teorie naziste sulla razza o a causa della persecuzione degli ebrei. Dopo essersi rifiutato di fare il saluto nazista, al sacerdote venne vietato l’insegnamento a scuola e a suscitare le ire del regime fu l’intransigenza di Häfner su temi come il divorzio, la possibilità di contrarre nuovo matrimonio dopo la separazione e sulla sepoltura cristiana.

Causa del suo arresto
, infatti, fu la modalità con la quale avvennero la morte e la sepoltura di un iscritto al partito nazista, un certo Michael Wünsch. Prima che questi spirasse, Häfner gli fece sottoscrivere uno scritto col quale quello dichiarava essere il suo secondo matrimonio, non riconosciuto dalla chiesa, “nullo davanti a Dio e alla sua coscienza”. Grazie a quella dichiarazione il sacerdote poté procedere alla sepoltura cristiana del nazista. Nell’interrogatorio cui venne sottoposto per giustificare quel gesto, Häfner disse: “Per me era determinante il fatto che il morto si fosse riappacificato con la chiesa ed io ho ritenuto essere un mio dovere favorire quella riappacificazione”. La risposta non piacque ai responsabili del NSDAP, convinti com’erano che anche il partito fosse in grado di garantire ai morti una degna sepoltura…

Da quel momento ebbe inizio la via crucis di Häfner. Di particolare significato per la causa di beatificazione, come ha sottolineato il postulatore, mons. Günter Putz, si sono rivelate le 16 lettere scritte e indirizzate dal sacerdote da Dachau alla sua comunità di Oberschwarzach. In quelle lettere emerge infatti la totale partecipazione del pastore, nonostante le condizioni costrittive e d’indigenza, alla vita della propria comunità. Secondo la testimonianza di un ex prigioniero, Häfner sopportò la propria prigionia come “espiazione per gli uomini e le donne della sua parrocchia”. In Germania la festa del beato Georg sarà celebrata il 20 agosto, giorno della sua morte.