Guarire anche interiormente
E gli altri nove dove sono? (Lc 17, 17)
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!». (Lc 17, 11-19)
Dei dieci lebbrosi salvati da Gesù, il samaritano è l’unico a guarire non solo esteriormente ma anche interiormente. Gli altri nove, giudei, non sono nemmeno in grado di ringraziare Dio in Gesù come invece fa il samaritano. Per questo, coloro che non ringraziano Gesù non sono solo colpevoli di ingratitudine per la purificazione materiale che hanno ricevuto in dono bensì anche di ingratitudine spirituale, che li conferma nei loro peccati. Anche la salute materiale, infatti, è un dono di Dio che deve essere utilizzato per fare la Sua e non solo la nostra volontà, pensando che tutto ci sia dovuto.