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APPROPRAZIONE INDEBITA

Grande promozione per l'"Aiuto alla Chiesa che soffre"

La mirabile impresa del padre premostratense Werenfried van Straaten VI diviene Fondazione
di diritto pontificio. Il "chirografo"
in latino firmato personalmente
dal Pontefice stabilisce la sede
della nuova Fondazione nello Stato della Città del Vaticano.


Benedetto XVI ha elevato l'Opera cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre a Fondazione di diritto pontificio. Il "chirografo" in latino firmato personalmente dal Pontefice stabilisce la sede della nuova Fondazione nello Stato della Città del Vaticano, lasciando  a Konigstein, in Germania, l'ufficio internazionale dell'Opera fondata nel dopoguerra da "padre Lardo". Ratzinger ha affidato la presidenza della Fondazione al cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il Clero, il quale ha a sua volta nominato presidente esecutivo il dottor Johannes Freiherr Heereman von Zuydtwyck, già segretario generale e poi presidente esecutivo dell'Ordine di Malta in Germania. Il reverendo Martin Barta, membro dell'Associazione clericale “Opera di Gesù Sommo Sacerdote", sarà invece assistente ecclesiastico dell'Opera.

Nel chirografo, Benedetto XVI ricorda i meriti decennali di Aiuto alla Chiesa che Soffre, da sessantacinque anni al fianco della Chiesa, ovunque la mancanza di mezzi economici o la violazione della libertà religiosa, ne rendano difficile o impossibile la missione evangelizzatrice.

L'Opera Acs è stata fondata nel 1947 dal religioso premostratense fiammingo padre Werenfried van Straaten, che volle rispondere con la sua iniziativa a un appello di papa Pio XII ad aiutare i sedici milioni di sfollati tedeschi - sei dei quali cattolici - in fuga dalla nascente Germania Orientale. Fu proprio il grande carisma del religioso premostratense  a convincere belgi e olandesi a sostenere i nemici di ieri donando viveri, vestiario e diverse tonnellate di lardo che gli fruttarono l'ormai famoso soprannome di "padre Lardo". Il monaco Werenfried Van Straaten si è spento all’età di 90 anni il 31 gennaio del 2003. Per la sua azione a favore degli ultimi è stato definito anche il più grande mendicante del secolo per aver teso la mano e quel suo vecchio cappello blu per oltre 50 anni. I funerali avvennero il 7 febbraio del 2003. Fu il cardinale Darío Castrillón Hoyos, allora prefetto della Congregazione per il clero a presiedere il rito funebre nella cattedrale di Limburgo (Germania).

Da Avvenire del 12 dicembre 2011