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OCCHIO ALLA TV

Governo, la svolta è televisiva

Il giuramento del nuovo governo Monti ha riservato qualche sorpresa, all’insegna di una sobrietà di stile e di immagine a cui gli spettatori non erano più abituati. In qualche misura, l’alto profilo tecnico è stato accompagnato da un basso profilo mediatico.

Occhio alla Tv 17_11_2011

Chi ha potuto ha acceso il televisore o la radio, oppure si è collegato a internet per seguire in diretta l’annuncio della composizione del governo Monti. La curiosità pubblica era alimentata non soltanto dal “totoministri” puntualmente andato in onda fino all’ultimo momento, ma anche dalla necessità di sapere quali competenze specifiche avessero le persone a cui sarebbero state affidate le delicate sorti dell’Italia per il prossimo futuro.

Anche il momento del giuramento ha riservato qualche sorpresa, all’insegna di una sobrietà di stile e di immagine a cui gli spettatori non erano più abituati. In qualche misura, l’alto profilo tecnico è stato accompagnato da un basso profilo mediatico, secondo quella che sembra essere al momento una scelta strategica, oltre che una diretta conseguenza della bassa notorietà mediatica di alcuni dei nuovi ministri.

Nella giornata dell’annuncio e del giuramento, tutte le televisioni hanno dato il meglio di sé in termini quantitativi nella copertura dell’evento, con picchi d’ascolto che la dicono lunga su quanto gli italiani sentano il bisogno di rassicurazione da parte delle istituzioni e della politica in genere.

La nuova squadra di governo ha fatto intendere che si preoccuperà più di lavorare – molto e “di corsa” – che di apparire nei salotti televisivi. Il fatto che i neoministri siano tecnici e non politici dovrebbe essere un deterrente a quel presenzialismo ministeriale all’interno del piccolo schermo che, soprattutto negli ultimi tempi, aveva generato una sorta di propaganda elettorale continua.