Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
FEDE E MUSICA

Gli oratori in onore di san Luigi Gonzaga

Il 21 giugno di 430 anni fa moriva a Roma, dopo aver aiutato gli appestati, san Luigi Gonzaga. Questo testimone della carità ha ispirato molte opere musicali, tra cui tanti oratori, come per esempio “La purità in trionfo” e “La vocazione vittoriosa”. Tra le messe, è senza dubbio degna di nota la Missa Sancti Aloysii di Michael Haydn.

Cultura 21_06_2021

Quattrocentotrenta anni fa, il 21 giugno 1591, a Roma, a soli 23 anni un nobile moriva per aiutare gli appestati: parliamo di san Luigi Gonzaga.

Era nato il 9 marzo 1568 a Castiglione delle Stiviere, 30 chilometri a nord-ovest di Mantova, primogenito ed erede del marchesato. Invece di seguire la tradizione del suo casato, lascia gli archibugi e le armature, tra cui il padre lo aveva tirato su, per dedicarsi ad altre «armi»: la povertà, la castità, lobbedienza umile e semplice. «Dopo la rinuncia al principato», si legge nella lapide posta quasi cento anni fa vicino all’ingresso principale dell’ex Ospedale della Consolazione a Roma, «fattosi religioso nella Compagnia di Gesù / era studente tra i primi del Collegio Romano / quando in fervido slancio di sacrificio e di amore / lanno 1591 consacrò la sua giovane vita / al conforto degli appestati / frequentando questo ospedale / dove portato sulle spalle un misero infetto / contrasse quel morbo / onde il 21 giugno a soli 23 anni salì alle ricompense celesti angelo di purezza e martire di carità». Benedetto XIII lo canonizza nel 1726 e lo proclama protettore degli studenti nel 1729; Pio XI lo dichiara «celeste Patrono di tutta la gioventù cristiana» nel 1926.

Questo testimone della carità ha ispirato molte opere musicali. Tra gli oratori, ossia quelle composizioni drammatico-musicali di argomento religioso (ma extra-liturgico) per voci e orchestra, senza scene e costumi, qui vorremmo far emergere da un certo oblio quelli che seguono.

Il Beato Luigi Gonzaga, oratorio pubblicato nel 1689 con testo di Virginia Bazzani Cavazzoni, feconda scrittrice nata a Modena ma vissuta a lungo a Mantova dove sposò un aiutante di camera del duca Ferdinando Carlo.

Oratorio in lode del B. Luigi Gonzaga della Compagnia di Gesù, «su poesia e musica di autori non nominati, eseguito nel Collegio dei Gesuiti di Viterbo in occasione di una pubblica accademia studentesca in onore del suddetto beato», pubblicato da Pietro Martinelli nel 1690 (cfr. S. Franchi, Le impressioni sceniche, Edizioni di Storia e Letteratura, Vol. II, Roma 2002, p. 111)

Il beato Luigi Gonzaga nel suo ingresso alla religione della Compagnia di Gesù, oratorio del 1692 su libretto di Francesco Maria Bordocchi, senatore di Bologna, e musica di Giovan Battista Tomasi, dal 1656 musico di Carlo II Gonzaga, poi organista di camera di Ferdinando Carlo Gonzaga.

Le gare della virtù di s. Luigi Gonzaga coronate dalla gloria, oratorio su poesia di Carlo Cantoni scritto per ordine di Antonio Ferdinando Gonzaga, Duca di Guastalla, e ivi stampato nel 1727.

Il transito di S. Luigi Gonzaga, oratorio, la cui prima esecuzione ebbe luogo a Napoli ma non sappiamo quando, composto dal tarantino Giovanni Paisiello (1740-1816), uno dei più importanti operisti europei, grande pure nella musica strumentale, nella sacra e nellOratorio.

Il paradiso terrestre, oratorio in onore di san Luigi Gonzaga, composto dal veneziano Bartolomeo dal Bello su libretto del gesuita Giambattista Roberti, «cantato in Bologna nella solenne coronazione dell'imperatore della dottrina cristiana l'anno 1763» (era proclamato «imperatore» il ragazzo vincitore della gara «a chi conosce di più la dottrina cristiana»).

La vocazione vittoriosa, oratorio composto dal perugino Baldassarre Angelini (1714-1762), eseguito per la prima volta nella casa Battisti di Perugia e pubblicato da Costantini nel 1744 (cfr. M. Pascale, Il musicista perugino Baldassarre Angelini, p. 32).

La purità in trionfo, libretto di un «oratorio da recitarsi nella Chiesa di SanAntonio Abate in onore del glorioso giovane S. Luigi Gonzaga» pubblicato a Brescia nel 1793 da Bendiscioli (cfr. C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Cuneo, Bertola & Locatelli, 1990-1994, Vol. 4, p. 487).

S. Luigi Gonzaga, oratorio sacro in due parti composto nel 1822 da Simone Mayr (1763-1845), buon maestro bavarese italianizzato, su libretto di Pietro Cominazzi (1802-1877), commissionato dalla Congregazione S. Luigi Gonzaga ed eseguito nel 1822 nella chiesa di S. Pancrazio di Bergamo, oggi parrocchia soppressa.

La vocazione di S. Luigi Gonzaga, dramma storico in cinque atti composto dal bolognese Giuseppe Pozzetti su testo di mons. Marco Morelli, pubblicato a Faenza nel 1891, nel terzo centenario della morte del santo.

Tra le messe va senza dubbio annoverata la Missa Sancti Aloysii di Michael Haydn (1737-1806). È uno dei lavori più felici che il fratello minore di Franz Joseph, noto specialmente per la sua produzione di musica sacra, terminò il 21 dicembre 1777. Come la Missa Sancti Leopoldi del 1805, quella dedicata a San Luigi Gonzaga era destinata alla festa dei Santi Innocenti, martiri, il 28 dicembre. Tale festa rappresentava l’evento principale per i «dodici o più» piccoli cantori della Cattedrale di Salisburgo, istruiti dallo stesso Haydn che del duomo, dopo la cacciata di Mozart, fu a lungo maestro di cappella.

La partitura prevede tre voci bianche (due soprani e un contralto), soli e coro, e una piccola orchestra, composta da due corni «non obligati», due violini, organo e bassi. Una lettera, scritta in un italiano incerto il 4 settembre 1776 da Mozart a Padre Martini, ci fa conoscere le linee guida dell’arcivescovo di Salisburgo, Hieronymus von Colloredo, in materia di messa come forma musicale: «una Messa con tutto il Kyrie, Gloria, Credo, la Sonata all'Epistola, l'offertorio ò sia Mottetto, Sanctus e Agnus Dei e anche la più Solenne, quando dice La Messa il Principe stesso non ha da durare che al più longo 3 quarti d’ora» (The Letters of Wolfgang Amadeus Mozart, Vol. 1, Hurd and Houghton, New York 1866, p. 53). Anche Michael Haydn si muove secondo queste indicazioni generali di brevità e, senza nulla togliere al contrappunto, alla melodia e all’armonia, produce un piccolo capolavoro di musica sacra.