Giustiniano spiega il senso della storia
Qual è la visione della storia che Dante ci comunica? Esiste una provvidenza, Dio non è lontano dalla vita degli uomini e si avvale anche di loro per intervenire nella storia. Nella puntata odierna l’imperatore Giustiniano ripercorre la storia dell’aquila e il senso delle vicende storiche.
Qual è la visione della storia che Dante ci comunica attraverso il canto VI del Paradiso? Certamente, esiste una provvidenza. Dio non è lontano dalla vita degli uomini e si avvale anche di loro per intervenire nella storia. «Dio ha bisogno degli uomini» recita un film di Jean Delannoy.
Non tutto ciò che accade è buono e giusto. Ingiustizie, sopraffazioni, violenze perpetrate da un uomo contro un altro uomo, da un popolo contro un altro popolo non sono mai espressione della volontà di Dio che, per dirla con Dante, è «amor che move il sole e l’altre stelle».
La storia è lineare, non ciclica, è dotata di un inizio, di uno svolgimento e di una fine. La dimensione dello spazio e del tempo inizia con la creazione dell’universo, mentre all’interno della vera e propria storia (quella documentata attraverso le fonti scritte) si rivela la storia della salvezza da Abramo fino a Mosè, dai profeti alla «pienezza dei tempi», espressione con cui san Paolo designa il momento storico in cui Gesù Cristo si è incarnato sotto l’impero di Ottaviano Augusto (27 a. C.- 14 d. C.).
Nella puntata odierna l’imperatore Giustiniano ripercorre la storia dell’aquila e il senso delle vicende storiche.