Già e non ancora
Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino (Mc 1, 15)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. (Mc 1, 14-20)
Con l'avvento di Gesù il tempo si compie. Mai in che senso? L'Antico Testamento è la lunga preparazione che il Padre utilizza pedagogicamente affinché la venuta del Figlio sia correttamente compresa e l'accoglienza sia autentica. Questo periodo che si snoda nei secoli si chiama "Storia della salvezza" e il suo compimento avviene appunto con la venuta di Gesù tra gli uomini. Da allora in poi, quindi anche adesso, l'umanità vive la "pienezza del tempo". Ma questa pienezza è un "già e non ancora" perché siamo comunque in attesa della fine del mondo che concluderà la vicenda umana, con la creazione di nuovi cieli e una nuova terra.