Gesù non è un fantasma
Coraggio, sono io, non abbiate paura! (Mc 6, 50)
Dopo che i cinquemila uomini furono saziati, Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito. (Mc 6, 45-52)
I discepoli di Gesù, che sono sulla barca che fatica tra le onde e il vento contrario, sono disperati tanto che Gesù va verso di loro camminando sulle acque. Quando Lo vedono pensano che sia un fantasma e si mettono a gridare dalla paura. Questo può avvenire anche a noi quando nelle disavventure della vita, tutto sembra venirci contro. Potremmo disperarci, cioè vivere senza speranza, se pensiamo che Gesù sia un fantasma, anziché il nostro Salvatore provvidente che ci infonde coraggio.