"Gesù è qui, credete!". Lisa ed il miracolo della fede
Schietta, amante della verità, sempre sorridente, tremenda...una vera bomba di energia. Lisa Rossi è una bambina completamente fuori dagli schemi, che Gesù ha scelto per farci conoscere un po' di più il Suo Volto. Il volto di un Padre "buonissimo" che "non sbaglia un colpo" e che vuole a tutti i costi regalare ai suoi figli la felicità, cioè la Salvezza. Il segreto di Lisa? Credere, credere, credere. E sorridere, sempre.
Non è un caso che questa particolare storia di santità ci raggiunga alle soglie dell’Avvento, proprio nel tempo che ci separa dalla venuta di Gesù.
Così come Giovanni Battista, con le sue parole sferzanti e i suoi digiuni severi, ammaestrava gli animi e spianava le vie per la venuta del Signore, così oggi, questo tempo apparentemente vuoto di Dio, pullula invece di profeti che annunciano la venuta del Salvatore.
Una di questi profeti, tutti incredibilmente bambini, è Lisa Rossi. Lisa, al posto dei peli di cammello, indossa coloratissimi completini da ginnastica artistica e, invece di cibarsi di locuste selvatiche, adora la pizza. Ma la piccola Lisa grida e grida forte la sua fede in questo deserto odierno. Un grido che ti spacca e ti converte dentro.
IO NON SEGUO IL PROTOCOLLO!
“Io non seguo il protocollo!”, ripeteva sempre Lisa citando niente meno che Cenerentola in persona. Ebbene, questa sua frase, detta con tanta allegria e ironia, ci aiuta a capire alcune cose di questa piccola bambina scelta da Dio per una missione speciale.
Innanzitutto, dal giorno in cui, a soli tre anni, si è ammalata di un tumore tra i più feroci, Lisa non ha seguito una sola volta il protocollo medico tanto che il Primario di Oncoematologia dell’Ospedale Salesi di Ancona, dove la piccola era in cura, arrivò a dire: “Sono 30 anni che faccio questo lavoro e non ho mai visto una cosa del genere! Lisa segue una strada tutta sua”. Spiegò che si trovava davanti ad una sorta di “malattia ad intermittenza” dove sembrava che, a decidere i tempi di pausa e di progressione, cioè a comandare la malattia stessa, fosse Lisa.
Basti sapere che, dall’esame del midollo, risultò una mutazione delle cellule malate che sono state dichiarate anomale, cioè mai viste prima, non solo al Salesi, ma anche al Gaslini di Genova, in Svizzera... Risultarono sconosciute persino ad un grande medico cinese, interpellato in quanto luminare della malattia di Lisa. Insomma, “le strane cellule di Lisa” lasciarono a bocca aperta i più grandi oncologi e nessuno riuscì mai ad identificarle.
Eppure non fu solo il protocollo medico ad essere stravolto da questa piccola bambina di Dio. Ciò che veramente spiazzò chiunque conobbe Lisa, nei suoi circa cinque anni di malattia, fu la sua gioia, la sua energia, la sua forza di vita e soprattutto il suo sorriso, che non si spegneva mai di fronte a nulla.
Appassionata di ginnastica artistica sino allo sfinimento, Lisa ad ogni ricovero trasformava la cameretta di ospedale in una vera e propria palestra, con tanto di attrezzi di ogni tipo per esercitarsi. E poco importa se al braccio avesse attaccata la chemioterapia, insieme ad altre flebo di ogni forma e colore, Lisa saltava allegramente dal letto al corridoio, con una energia e una vitalità inspiegabili. E un bel giorno costrinse la sua dottoressa, una donna di scienza tutta d’un pezzo, ad esclamare: “Io non ci posso credere… Lisa tu nella flebo non hai la chemio, hai l’acqua benedetta!”.
La mamma Federica racconta che più volte capitava che pazienti o i famigliari di bimbi ricoverati si recassero da lei dicendole: “Sono entrato/a in ospedale a pezzi, ma vedendo sua figlia sfrecciare nel reparto mi è tornata la voglia di vivere e di lottare!”.
In effetti Lisa era così, ha lottato come una guerriera sino all’ultimo e ripeteva a tutti una sola parola: “Sorridi!”. Il suo motto era: “Ignora la malattia e sorridi sempre! Perché se tu sorridi vinci e la malattia è come se non ce l’avessi!”
GESÙ VIENE, GESÙ È QUI
La gioia, la grinta, la vita che Lisa manifestava giorno dopo giorno, con crescente forza, avevano un’origine assai precisa, che la bambina non nascondeva affatto. Una delle frasi che usciva più spesso dalla bocca di Lisa, di giorno e di notte, era: “Grazie Gesù! Gesù, pensaci tu!”.
Ma chi era Gesù per Lisa? Chi era questo Gesù per una bambina che è volata in cielo a meno di nove anni e che ha passato più vita col tumore che senza?
Sembrerà fuori luogo, perché in fondo Lisa era solo una bambina, ma vedendola verrebbe da dire che Gesù per Lisa fosse davvero il suo sposo. Uno sposo follemente innamorato di lei, estremamente premuroso e sempre, ma sempre presente. Il rapporto tra Lisa e Gesù era quasi fisico, tanto che ogni due per tre Lisa lo tirava in ballo: “State tranquilli, fa tutto Gesù! Ci pensa Gesù!”.
Il libro che Federica, la mamma di Lisa, ha sentito la forte spinta di scrivere, non appena la sua piccola è nata al Cielo, è pieno di esempi concreti che manifestano di questo rapporto vivo e specialissimo. Un giorno, per esempio, Lisa aveva solo 7 anni e chiese carta e penna per scrivere una lettera da consegnare alla nonna in partenza per la Terra Santa. Su quella lettera dedicata a Gesù, oltre a scrivere una serie infinita di “Grazie!” per tutta la sua vita... a caratteri cubitali, Lisa scrive questa frase: “QUESTA MALATTIA NON È PER LA MORTE, MA PER LA GLORIA DI DIO!”.
Mamma e papà rimangono senza parole perché non riescono nemmeno ad immaginare chi possa aver detto a Lisa una cosa simile: “Non pensate che queste frasi spiazzanti, che lei ci diceva tra una ruota e l'altra, venissero da noi genitori - spiega papà Enrico - perché noi siamo sempre stati più indietro di lei nella fede, come in tutto. Siamo noi che siamo sempre andati dietro a lei e tuttora andiamo dietro a lei”.
Un altro esempio che aiuta a conoscere il rapporto tra Lisa e il suo Gesù è il seguente. Un giorno un sacerdote, amico di famiglia, vedendo Lisa tanto schietta e diretta, le dice: “Lisa, quando ti rivolgi al Signore, tu devi avere reverenza, devi chiedere per favore… devi dire ti prego… ti supplico… solo se Tu vuoi, Signore…”. Lisa ascolta e scuote la testa, poi quando mette giù il telefono si gira verso la mamma e le dice: «Mamma! Ma non è vero niente. Quando hai bisogno di Dio tu devi dire: “Tu lo farai!” e devi essere totalmente certa e sicura che Lui lo farà!».
E ancora. Pochi giorni prima di salire al Cielo, Lisa chiede di poter ricevere l’Eucaristia e di essere lasciata sola nella sua stanza: “Voglio parlare da sola con Gesù!”. Dopo un po’ caccia un forte urlo, cosicché mamma Federica si precipita da lei. Lisa trema come una foglia, è rossa paonazza per l’enorme emozione ed ha le mani sopra il petto: “Mamma! Credimi, Gesù era qui con me… con la sua manona mi ha fatto una carezza dalla testa giù-giù fino alla schiena e ora sono guarita!!! Mamma c’ha certe manone Gesù, mi ha fatto due o tre coccole di quelle!!”. E alla mamma che le domanda come avesse pregato Gesù, lei spiega semplicemente di aver ripetuto continuamente una sola parola: “Talita Kum!”.
NON DOVETE SPERARE, DOVETE CREDERE!
I brevi episodi narrati in questo articolo sono solo un piccolo squarcio su una storia d’Amore che lascia senza fiato, per tanti motivi, soprattutto perché si ha la percezione di quanto sia incredibilmente bella ed entusiasmante la vita, quando si sta sempre in compagnia del Signore.
Quel che è più bello, è che Lisa non ci lascia nell’ignoranza, ma ci svela il trucco di tanta bellezza, il quale, per lei, si riassume in una sola parola: “Credere!”. Credere in Dio, credere nella sua Parola, credere nella promessa di Salvezza che Lui ha fatto a tutti e a ciascuno personalmente, nessuno escluso. Credere.
Proprio come fece Maria che, di fronte alle parole dell’Angelo, non solo sperò che fossero vere, ma Lei vi credette e, credendo, concepì con lo Spirito Santo, e fece nascere Gesù dentro di Lei.
Così Lisa non ha mai smesso di credere un solo istante della sua vita e di fronte alle più grandi difficoltà, invece che mollare, lei credeva più forte. «Un giorno – racconta mamma Federica – si presenta l’ennesima recidiva e Lisa per l’ennesima volta, con una fede totale, disse: “Gesù, pensaci tu!”. Io quella volta mi arrabbiai parecchio e le dissi: “Lisa adesso basta! Basta con questo “Gesù, pensaci tu!”, non vedi che lui non ci pensa? Ora basta, ci pensa la tua mamma!”. Lei mi guardò, scoppiò a piangere, poi con un volto duro mi disse: “Non osare mai più dire una cosa del genere. Gesù con me è buonissimo. Non sbaglia un colpo!”. E poi mi sorrise, come sempre».
Una mattina Lisa si svegliò in lacrime, tremando per la forte emozione, e raccontò ai genitori di un “sogno” molto speciale, dove ebbe la visione di un bambino dai riccioli castani che la portò a dire così: “Tutti hanno visto Dio perché Dio è luce… chi vede la Luce, vede Dio! Io ho visto quel bambino, l’ho visto, l’ho veramente visto! Io ho creduto e adesso sono guarita!”. Il 22 novembre del 2020 Lisa è stata accolta, vittoriosa, in Paradiso. E ci è andata, ridendo.