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Dottrina sociale
a cura di Stefano Fontana

LA QUESTIONE

Germania: scisma anche sulla Dottrina sociale?

Lo svolgimento del sinodo della Chiesa tedesca preoccupa molto perché assomiglia ad uno scisma in via di esecuzione con la nascita di una chiesa protestante. E il pericolo riguarda ovviamente anche la DSC. Anzi, lo “scisma” parte da lì.

Dottrina sociale 16_02_2021

Lo svolgimento del sinodo della Chiesa tedesca preoccupa molto perché assomiglia ad uno scisma in via di esecuzione con la nascita di una chiesa protestante. Ci si chiede se il pericolo che si sta correndo possa riguardare anche la Dottrina sociale della Chiesa. La risposta non può essere che sì. Anzi, per essere arrivati a questo punto, occorre che già su molti altri punti precedenti e preparatori la Chiesa tedesca segua altri principi e ciò riguarda anche la Dottrina sociale. In altre parole, essa deve aver già praticato uno “scisma” nel campo della Dottrina sociale per arrivare alle richieste “scismatiche” del sinodo attualmente in corso.

Le strane proposte che finora sono emerse dai lavori del sinodo riguardano due punti principali: l’ordinazione sacerdotale delle donne e la morale sessuale. La prima richiesta può sembrare di ambito settoriale e limitato, ma così non è, dato che cambiamenti di questo genere riguardano la vita sacramentale e la liturgia che non è un settore particolare della vita della Chiesa ma ne è il cuore. Cambiamenti in quei campi comportano cambiamenti nella natura stessa della Chiesa e, quindi, nei suoi rapporti col mondo, in cui rientra la Dottrina sociale. Se la Chiesa di Germania dovesse fare questo passo, vorrebbe dire che essa ha stravolto il senso vero del proprio rapporto col mondo, accettando che siano le logiche del mondo come la parità di genere o un improvvido femminismo cristiano a dettare legge in casa sua al posto della Rivelazione.

Quanto alla morale sessuale, è accaduto di recente che il vescovo di Aquisgrana abbia chiesto al papa di modificare la valutazione dell’omosessualità contenuta nel Catechismo. In questo periodo sinodale molti vescovi tedeschi si sono pronunciati per l’opportunità di una benedizione in chiesa delle coppie omosessuali e alcuni anche per un vero e proprio matrimonio, come espresso nella diocesi di Essen. La Commissione episcopale della Conferenza episcopale tedesca ha dichiarato che l’omosessualità è una normale tendenza sessuale. Il sinodo sta aprendo sia all’omosessualità che alla contraccezione.

Questi strappi scismatici riguardano direttamente la Dottrina sociale della Chiesa in quanto essa ritiene che la socialità e la società si fondino sul matrimonio di un uomo e di una donna, matrimonio indissolubile e aperto alla vita. La sessualità, correttamente intesa, ha quindi una funzione fondamentale per la società e la politica e da essa nasce la cellula fondamentale della società, ossia la famiglia, e sulla famiglia si fondano poi mille altri elementi della Dottrina sociale: il dovere dei genitori di educare i figli ossia la libertà di educazione e quindi la giusta organizzazione della scuola, la priorità delle società naturali, come è appunto la famiglia, rispetto allo Stato, la continuità tra la famiglia e la nazione ambedue fondate sui “padri”, una corretta impostazione del lavoro e del salario, che devono essere “familiari”, la giustizia fiscale che deve tenere in conto il carico di famiglia dei contribuenti, il principio della continuità tra le generazioni fino al concetto di “capitale sociale”, dato che le virtù civiche si assumono prima di tutto in famiglia.

Se vanno in porto le richieste emerse dal sinodo tedesco tutto questo viene eliminato e con esso il principio stesso dell’esistenza di un ordine naturale nella società frutto della Creazione e in vista della Redenzione. Se non c’è una sessualità “naturale”, nessun altro elemento della società potrà avere delle basi “naturali”. Se si può inventare la propria identità sessuale e se questa invenzione può essere riconosciuta dall’autorità politica, allora tutte le relazioni umane possono essere inventate. Lo “scisma” tedesco riguarda quindi le basi stesse della Dottrina sociale.

Dicevo che la Chiesa tedesca diventerebbe protestante e poi, come è sempre avvenuto in quel campo confessionale, si dividerebbe a sua volta in molte sette protestanti differenti tra loro. Non credo ci possano essere dubbi che alla base delle dirompenti richieste del sinodo ci sia l’enorme influenza della teologia protestante su quella cattolica in Germania. Questa influenza c’è anche in altre Chiese europee, compresa quella italiana, ma ha avuto il suo cuore e la sua origine in Germania, da Kant a Nietzsche e poi nella teologia del secolo scorso. Ora, la teologia protestante ha alla base un “ateismo filosofico”, ossia pensa che la ragione non possa giungere a Dio perché incapace di cogliere un ordine nella realtà, un diritto naturale e una morale naturale che stiano alla base della vita sociale e politica. Su questo punto lo scisma è iniziato nel 1517 con l’affissione delle tesi sulle indulgenze alla porta della Cattedrale di Wittenberg e riguardava già allora anche la Dottrina sociale della Chiesa, ossia il rapporto della Chiesa col mondo. In Germania il confronto tra teologia protestante e teologia cattolica è finito – ai nostri giorni – con la vittoria pressoché piena di quella protestante, il che spiega ora lo “scisma” del sinodo tedesco, che riguarda certamente anche la Dottrina sociale

Stefano Fontana