Germania, l'immigrazionismo è un regalo elettorale alle destre
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Malgrado il moltiplicarsi di attentati e incidenti causati dall'immigrazione selvaggia, il governo di sinistra mantiene la sua fedeltà alle politiche fondate sul multiculturalismo. E così, alle regionali delle prossime settimane si prevede il trionfo delle destre.
Nelle prossime settimane, secondo tutti gli osservatori, le destre vedranno crescere enormemente il sostegno popolare alle elezioni regionali nei lander tedeschi. Gli elettori di tre dei cinque stati tedeschi che facevano parte dell'ex Germania dell'Est comunista si recheranno alle urne per eleggere i nuovi governi regionali: in Turingia e Sassonia il 1° settembre e nel Brandeburgo il 22 settembre.
La destra sovranista di “Alternativa per la Germania” (AfD/ESN) è in testa ai sondaggi in due dei tre stati, così come la nuova sinistra anticentralista e critica con Bruxelles di “Bündnis Sahra Wagenknecht” (BSW), crescerà di molto, annichilendo tutti i partiti della coalizione di governo del Cancelliere Olaf Scholz, mentre solo la CSU-CDU dovrebbe resistere alla valanga di protesta che investirà i partiti tradizionali.
La causa principale, indubitabilmente, è l’insicurezza causata dall’immigrazione incontrollata e alla quale Scholz ed il suo esecutivo, rinchiusi nel tugurio del mitologico multiculturalismo, non hanno voluto por rimedio, spendendo invece tutti i mesi del 2024 ad incolpare la destra politica di ogni problema, pericolo e trama antidemocratica. Molte parole e poche azioni repressive anche contro i manifestanti, per lo più ma non solo islamici, tutti sostenitori di Hamas e dei suoi crimini, che manifestarono ad Amburgo lo scorso aprile per chiedere l’istituzione di un “califfato tedesco”.
Pochi giorni prima delle elezioni europee, è bene ricordarselo, il Cancelliere Olaf Scholz aveva tuttavia spergiurato di deportare tutti i criminali islamisti presenti sul territorio del paese, con una dichiarazione elettoralistica che segnava comunque una svolta, dopo la serie di incidenti violenti nel paese, tra cui un accoltellamento a un raduno della destra a Mannheim il 31 maggio.
La batosta elettorale subita alle elezioni europee dai partiti di governo non aveva sfiorato le convinzioni multiculturaliste della coalizione social-liberal-verde tedesca, superficialmente concentrata più a colpire il nemico politico della destra che a mantenere le promesse di sicurezza. In questo senso, l’emergere delle sconsiderate 360 indagini della polizia tedesca contro i cantori della versione di destra di "L'amour toujours" di DJ Gigi D'Agostino, con il nuovo testo, "Ausländer Raus!" (Foreigners Out), con relativa possibile pena fino a 5 anni di carcere per incitazione all’odio, ne era una prova certa.
Lo scorso 12 giugno la Commissione Europea aveva adottato un piano comune di attuazione del patto sulla migrazione e l'asilo, che definisce le azioni chiave necessarie per tradurre in pratica le nuove norme in materia di migrazione. I paesi dell'UE dovranno rivedere il loro diritto nazionale in materia di asilo in base agli obblighi derivanti dal patto ed avranno tempo fino a giugno 2026 per attuarlo ed armonizzare le procedure di frontiera e i sistemi di gestione dei migranti irregolari che arrivano nel territorio dell'UE.
Ad inizio agosto, i partiti di opposizione tedeschi e parti della coalizione di governo, avevano chiesto maggiori controlli alle frontiere per affrontare la migrazione irregolare, mettendo in discussione gli stessi accordi di Schengen, nonostante il governo avesse reintrodotto i controlli alle frontiere con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera dallo scorso settembre, oltre a quelli sul confine tedesco-austriaco. I Verdi tedeschi però si erano opposti alla introduzione dei controlli alle frontiere e avevano chiesto alla Commissione Europea di intervenire contro lo stesso governo di Berlino, di cui fanno parte. Una decisione comprensibile anche a seguito dello scandalo sui visti rilasciati da molte ambasciate tedesche per favorire l’entrata nel paese di iraniani, afghani, pakistani, siriani e turchi, su indicazione del ministro degli Esteri e co-leader dei Verdi Annalena Baerbock.
Ebbene, il 23 agosto, a riprova della colpevole pavidità del governo social-liberal-verde tedesco, si è avuta la riprova del vero pericolo che corre il paese, con tre persone uccise e altre quattro gravemente ferite in un attacco a coltellate di un terrorista dell’Isis, siriano in cerca di asilo, durante un festival cittadino a Solingen.
Ancora una volta, il 26 agosto, Scholz non solo ha promesso di inasprire le normative nazionali, ma ha anche chiesto una "task force" internazionale di Stati membri selezionati dell'Unione europea, per rivalutare la strategia di asilo e migrazione in Europa, anche se il "Patto sulla migrazione" è stato approvato ad inizio anno e implementato lo scorso giugno.
Una follia. Il governo tedesco rimane risoluto nel suo rifiuto di cambiare radicalmente la politica migratoria, opponendosi sinora anche al suggerimento proveniente dal Segretario generale Friedrich Merz della CSU-CDU di fermare l'ammissione di migranti siriani e afghani perché «violerebbe la costituzione e probabilmente anche le norme sui diritti umani dell'UE», secondo un portavoce del governo.
La coerenza con gli ideali folli ed irrazionali del multiculturalismo, propri in tutto il campo socialista occidentale, così evidente nelle irrazionali dichiarazioni estive contro l’Ungheria del Commissario europeo Ylva Johansson, svedese e socialista, aumenteranno illegalità ed insicurezza ovunque, come si sta verificando proprio a causa del permissivismo socialista svedese in tutti paesi scandinavi.
Non ci sarà dunque da stupirsi, come già accaduto in occasione delle elezioni europee, che nelle prossime settimane e mesi in Germania, in Austria, in Romania e persino negli USA, il popolo del ceto medio ed operaio, che vive le difficoltà ed insicurezze quotidiane, affiderà il proprio voto alle destre e ai conservatori.
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