Gay Pride Padova: nudità e atti blasfemi
La capogruppo di Forza Italia presso il comune di Padoba denuncia che durante il Gay Pride si sono visti "ragazzi con i genitali di fuori e i crocifissi infilati nel di dietro".
A Padova è scoppiata la polemica perché l’evento “Miss Lato B” e il concorso “Miss maglietta bagnata” sono stati giudicati da alcuni esponenti politici di sinistra eventi sessisti e poco rispettosi per le donne.
Marta Nalin, assessore al Sociale in quota Coalizione Civica, partito di estrazione progressista, ha dichiarato: «È una schifezza. Ed è ancora più grave che ciò accada in un’area data in concessione dal Comune a un privato. È una manifestazione sessista, retrograda e che diffonde il messaggio, molto pericoloso, che il corpo di una donna sia sempre a disposizione per qualsiasi utilizzo».
Le fa eco il vicesindaco Arturo Lorenzoni, anche lui di Coalizione Civica: “
«Non è certamente questo il modo migliore per permettere alle giovani donne di affermarsi nella società e nemmeno per aiutare la crescita di Padova a livello culturale. E noi, come amministratori pubblici, abbiamo il diritto, anzi il dovere di denunciarlo».
Ad entrambi risponde per le rime Eleonora Mosco, capogruppo di Forza Italia in Comune: «Lungi da me difendere un’iniziativa del genere. Ma se“Miss maglietta bagnata” è una schifezza, lo è anche il “Gay pride” andato in scena il 30 giugno scorso per le strade della nostra città, con ragazzi con i genitali di fuori e i crocifissi infilati nel di dietro. Peccato però che, quella volta, Nalin e Lorenzoni non abbiano aperto bocca».