Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
il confronto con trump

Game over Biden: problema per i Dem, tragedia per gli Usa

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L'impietosa sfida televisiva di giovedì che ha visto Trump surclassare uno stranito e senile Biden ha gettato nel panico il Partito Democratico. Ma è una tragedia per gli Usa visto che è l'uomo che può ancora promuovere guerre e autorizzare l'uso dei codici militari. 

Esteri 29_06_2024

Il primo dibattito presidenziale, ospitato ad Atlanta dalla CNN giovedì sera (le prime ore dell’alba per i paesi europei), è durato 90 minuti, ma il presidente Joe Biden lo ha perso nel giro di 15 minuti. Sin da subito, infatti, il presidente in carica ha perso il filo dei suoi pensieri, aguzzato gli occhi stralunati, faticato a trovare il senso logico delle frasi e, tra gaffes e affermazioni a metà, è caduto in tutte le trappole del suo avversario Trump.

Il candidato Repubblicano, dopo soli pochi momenti dall'inizio del dibattito, era già il designato vincitore, dopo aver ascoltato Biden dare una risposta sconclusionata e bugiarda sull'immigrazione clandestina in cui il presidente in carica, dopo consentito una vera e propria invasione dal Centroamerica prometteva un «divieto totale» e pugno duro contro gli illegali. Biden è apparso per quello che è: un uomo anziano con una scarsa memoria delle sue stesse decisioni politiche ed amministrative.

Trump, dal canto suo, è stato tutt'altro che perfetto. Ha fornito risposte approssimative su deficit pubblico, attaccato inutilmente il figlio di Biden, brillantemente mancato di rispondere a molte domande dei due giornalisti della CNN per dedicarsi ad incalzare, pacatamente ma duramente, Biden.

I due sfidanti alle prossime elezioni si sono beccati su numerose questioni, dall'economia e all'inflazione all'immigrazione e alla sicurezza delle frontiere, all'aborto, al cambiamento climatico, all'attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti e ai conflitti all'estero in Europa e in Medio Oriente. Un sondaggio flash condotto dalla CNN dopo il dibattito presidenziale ha mostrato che l'ex presidente Trump ha sonoramente sconfitto il presidente Biden, il 67% degli osservatori del dibattito ritiene che Trump abbia vinto il dibattito, rispetto al 33% che crede che Biden abbia vinto il dibattito.

La maggior parte degli utenti sui social media sembra essere d'accordo con il sondaggio della CNN, compresi gli esperti liberali. Trump è veramente un candidato imperfetto, ma nonostante tutti i suoi difetti, si è dimostrato chiaramente più competente sul palco. Biden, che è apparso fragile e malaticcio, molti Dems ne hanno giustificato la pessima performance perché influenzato, ha sbagliato quasi tutto ed è stato incoerente anche sull'aborto, un tema che i Dems stanno usando, anche grazie al finanziamento di più di 100 milioni di dollari dell’industria abortista USA, per federalizzare l’aborto libero sino alla nascita e battere Trump ed i Repubblicani alle elezioni del prossimo novembre. Il presidente ha anche cercato di spiegare la storica sentenza della Corte Suprema Roe vs Wade che legalizza l'aborto e che è stata ribaltata due anni fa dalla maggioranza conservatrice dell'Alta Corte. Trump ha salutato la sentenza, sostenendo che «questo è qualcosa che tutti volevano».

Biden ha detto che «è stata una cosa terribile, quello che hai fatto», mentre indicava Trump. E Biden si è impegnato a cercare di ripristinare Roe vs Wade, senza smentire però l’impegno del suo partito di liberalizzare l’aborto sino alla nascita, se sarà rieletto. Ovviamente le dichiarazioni di Biden su questo punto hanno scatenato ancora una volta la reazione di leaders e movimenti pro life, tra i quali Carol Tobias, presidente del National Right to Life, che ha ha denunciato come anche nel dibattito di giovedì, Biden abbia dimostrato «ancora una volta che l'ostinata promozione dell'aborto», tenti di usare i dollari dei contribuenti per finanziare gli aborti e si sia impegnato a firmare il "Women's Health Protection Act", un disegno di legge che sancirebbe l'aborto illimitato fino alla nascita nelle leggi federali che eliminerebbe praticamente tutte le protezioni esistenti per i bambini non nati e le loro madri sia a livello federale che statale, comprese le leggi sul coinvolgimento dei genitori.

Il Partito Democratico si trova ora di fronte a un momento di verità e a una prospettiva spaventosa. Ha un candidato scelto dai voti delle primarie popolari in tutto il paese, senza che abbia avuto alcun avversario reale e che si è dimostrato, con la prestazione di giovedì, totalmente inadatto a svolgere il proprio mandato per i prossimi anni. I Dems sono in preda al panico e, mentre lo stesso Biden, la sua vice Kamala Harris ed il suo possibile sostituto, il Governatore della California Gavin Newsom, si sono affrettati dichiarare che la prestazione del presidente in carica è stata sostanzialmente buona, altri chiedono a Biden di ritirarsi dalla corsa per poter scegliere un altro candidato.

Le regole del partito rendono quasi impossibile sostituire i candidati senza il loro consenso, figuriamoci sostituirli con qualcun altro. Tuttavia, lo statuto del Comitato nazionale democratico prevede alcune disposizioni nel caso in cui il candidato del partito sia incapace o scelga di farsi da parte ma anche un blitz anti-Biden alla convention Dems del prossimo agosto è teoricamente possibile, anche se altamente improbabile.

L'unico scenario plausibile passa necessariamente dalla eventuale decisione di Biden di ritirarsi, cosa che ha giurato ripetutamente negli ultimi mesi di non voler fare, ma a quel punto alla Convention dei Dems si scatenerebbero gli appetiti di qualunque altro candidato alla nomination e una caccia senza scrupoli ad ogni delegato (Biden ne conta 3900 su 4000). E’ stato triste e inquietante vedere Biden al dibattito di giovedì, triste perché la sua condizione di salute è stata così crudamente esposta in pubblico ed inquietante perché quest'uomo, già promotore del genocidio sistematico di bimbi innocenti negli Usa e nel mondo, è anche colui che può promuovere altre guerre e autorizzare l’uso dei codici nucleari militari.