Gänswein: Ratzinger santo ma non subito (e le scuse a Bergoglio)
L'ex segretario di Benedetto XVI spera nella beatificazione del Papa tedesco, ma senza accelerare. E confida di essersi riconciliato con Francesco.
Da mons. Georg Gänswein una testimonianza sulla santità di Benedetto XVI e una "confessione" sulle divergenze con Francesco, riconciliandosi con lui prima della morte e poi visitandone la tomba.
«Francesco? Non era sempre facile, però prima della sua morte, quando sono stato all’ultima udienza, io mi sono scusato con lui. Mi sono riconciliato», sono le parole del nunzio apostolico nei Paesi Baltici e già segretario del Papa tedesco e prefetto della Casa Pontificia fino al 2023, riportate dal Corriere della Sera in occasione della presentazione del volume Dio è la vera realtà, edito dalla LEV, che raccoglie le omelie inedite di Ratzinger tra il 2005 e il 2017.
«Sarebbe insincero se dicessi “è andato tutto bene, tutto a posto, sono stati i giornalisti a dire queste cose". No, la realtà è la realtà. E se c’è stata anche qualche cosa che non funzionava, allora non si chiudono gli occhi: ci si scusa».
Dopo la riconciliazione, Gänswein racconta anche della visita alla tomba di Francesco, avvenuta a giugno: «Mi ha accompagnato l’arciprete della basilica, il cardinale Rolandas Makrickas. Mi sono inginocchiato davanti alla tomba di Francesco e ho pregato, certamente. Il Papa è il Papa, il successore di Pietro…».
E saltando di Papa in Papa, Gänswein auspica la beatificazione di Benedetto XVI ma senza l'inflazionata fretta del "santo subito", piuttosto dice «lasciamo prima passare gli anni, la Chiesa è molto saggia, lo sappiamo». Per ora lascia che a parlare sia la fama di santità di Ratzinger, da lui stesso percepita nei lunghi anni di frequentazione quotidiana e nelle testimonianze che tuttora riceve: «Sono stato accanto a Benedetto per tanti anni e ho visto come ha vissuto, come ha affrontato problemi grandi e ha cercato sempre una risposta fondata nella fede. E poi, la sua fede nella Provvidenza… Tutto questo faceva parte del suo Dna spirituale. Ricevo email da tutto il mondo di persone che hanno che lo hanno letto, alle quali la sua parola ha portato una luce e un aiuto alla loro fede».


