Gabibbo contro Bussola, botta e risposta su gogna e Vangelo
"Striscia la Notizia" ci ha scritto lamentando un giudizio negativo nei suoi confronti contenuto nell'articolo in cui Roberto Marchesini commentava il tragico incidente di Casal Palocco. Pubblichiamo la lettera e la risposta di Roberto Marchesini.
Gentile Roberto Marchesini,
abbiamo letto su La Nuova Bussola Quotidiana il suo articolo “Roma, dopo l'incidente la barbarie della gogna mediatica” in cui se la prende con veemenza con Striscia la notizia, che lei accusa di incentivare la “tendenza al processo popolare sommario”.
Siamo stupiti, soprattutto perché questo attacco immotivato viene da un quotidiano online che “riunisce un gruppo di giornalisti cattolici, accomunati dalla passione per la fede” (lo scrivete voi stessi sul sito).
Striscia la notizia è un tg satirico, che quindi racconta la realtà e l’attualità con la lente della satira. Ci sembra che sia anche questo un modo per mettere in pratica l’esortazione rivolta da Gesù ai suoi apostoli: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Matteo 10, 16).
Ma soprattutto noi non mettiamo alla gogna nessuno, non potremmo farlo. Infatti concediamo sempre la possibilità di replica, anzi la stimoliamo proprio. Come diamo sempre una chance di riscatto. Nei nostri servizi non andiamo mai con un manganello in mano, ma ci poniamo sempre in modo interlocutorio, per cercare di capire perché succedono certe cose: il dubbio è il padre di Striscia.
Vi invitiamo, secondo il dettato evangelico, a non avere paura delle denunce e degli scandali, anche se magari oggi passano attraverso uno schermo televisivo: “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno” (Matteo 18, 6-8). Striscia la notizia non si è occupata in alcun modo del terribile incidente in cui ha perso la vita un piccolo di 5 anni, ma i “piccoli”, intesi anche come comuni cittadini inermi di fronte al potere, sono sempre stati il suo centro di interesse.
“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Matteo 5, 6), dice Gesù nel discorso delle Beatitudini, e il significato sembra chiarissimo. Semmai, l’insegnamento del Figlio di Dio è duro, apparentemente senza possibilità di salvezza, contro gli ipocriti. Chi non ricorda il brano evangelico dei “sepolcri imbiancati”? “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità” (Matteo 23, 27-28). Fin dalla sua nascita (1988) Striscia la notizia lotta contro l’ipocrisia, in ogni sua forma.
Inoltre, pur essendo Striscia la notizia una trasmissione laica, anzi, laicissima, ha sempre appoggiato tutte le iniziative di sacerdoti e realtà ecclesiali di un certo tipo, da don Antonio Mazzi a don Andrea Gallo, da don Luigi Ciotti alla Fondazione Don Carlo Gnocchi.
Cordiali saluti
L’ufficio stampa di Striscia la notizia
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Risponde Roberto Marchesini:
Gentili signori,
Vi ringrazio per l’attenzione che avete dedicato al mio articolo. Rispondo volentieri alla Vostra lettera perché mi da l’opportunità di approfondire alcuni punti.
- Vi stupite perché il mio attacco «viene da un quotidiano online che “riunisce un gruppo di giornalisti cattolici, accomunati dalla passione per la fede”». E io mi stupisco del Vostro stupore. Un quotidiano di cattolici non può criticare un programma televisivo? Il decreto conciliare Inter mirifica stabilisce che è dovere dei cattolici avere un atteggiamento critico nei confronti dei mezzi di comunicazione sociale. In particolare, stabilisce che, nell’esposizione del male morale (cioè il proprium di Striscia la notizia), «è necessario [per i media] attenersi fedelmente alla legge morale, soprattutto quando si tratta di cose che richiedono il dovuto rispetto o che si prestano a favorire le disordinate passioni dell'uomo, ferito dalla colpa originale» (§ 7). Questo, invitare ad un atteggiamento critico nei confronti della Vostra e di altre trasmissioni simili, era precisamente l’intento del mio articolo.
- «Striscia la notizia è un tg satirico, che quindi racconta la realtà e l’attualità con la lente della satira». La satira consiste nell’esporre al pubblico ludibrio (alla berlina, alla gogna) difetti o errori altrui. Affermare «noi non mettiamo alla gogna nessuno» è perlomeno contraddittorio, considerato che è proprio quello che fate. Anche Voi stessi ammettete di creare scandalo.
- La citazione di Matteo 10, 16 non c’entra assolutamente nulla. Riguarda le indicazioni che nostro Signore dà agli apostoli mandandoli nel mondo a evangelizzarlo. Striscia la notizia è (come Voi stessi la definite) «una trasmissione laica, anzi, laicissima»; quindi, semplicemente, Matteo 10 non Vi riguarda.
- «Vi invitiamo, secondo il dettato evangelico, a non avere paura delle denunce e degli scandali, anche se magari oggi passano attraverso uno schermo televisivo». Leggo nel Catechismo della Chiesa Cattolica: «Il dovere di evitare lo scandalo spesso esige una discrezione rigorosa» (§ 2489). Gli scandali vanno dunque provocati o evitati? Qualcuno - o Voi o gli estensori del Catechismo - non ha ben compreso il dettato evangelico. Propendo per la prima ipotesi.
- «“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Matteo 5, 6), dice Gesù nel discorso delle Beatitudini, e il significato sembra chiarissimo». Infatti è chiarissimo e si armonizza perfettamente con il precetto dell’amore, grazie a quanto ha insegnato Gesù a proposito della correzione fraterna: «Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano» (Mt 18, 15-17). La ricerca della giustizia non tollera che si creino scandali né che si manchi di rispetto per un fratello, qualunque cosa abbia commesso. Siamo agli antipodi dello sputtanamento mediatico.
- «[…] l’insegnamento del Figlio di Dio è duro, apparentemente senza possibilità di salvezza, contro gli ipocriti. Chi non ricorda il brano evangelico dei “sepolcri imbiancati”? “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità” (Matteo 23, 27-28). Fin dalla sua nascita (1988) Striscia la notizia lotta contro l’ipocrisia, in ogni sua forma». Anche in questo caso, si tratta di una citazione senza senso: che c’entra l’ipocrisia? O forse il riferimento all’ipocrisia, lo stupore iniziale e le citazioni evangeliche a vanvera sono legate? State rispondendo a un'accusa tacciando di ipocrisia l’interlocutore, cioè di non comportarsi secondo (la Vostra interpretazione de) il Vangelo? C’è differenza tra ipocrisia (non credere nei valori e nelle virtù che si professano) e incoerenza (credere fermamente nei valori e nelle virtù professate, ma non riuscire ad applicarle perfettamente). Può essere che i cattolici (anche quelli de La Nuova Bussola) non siano perfettamente fedeli al Vangelo; ma questo non significa che siano ipocriti.
Se, invece, infarcite di citazioni evangeliche a casaccio ogni comunicato stampa, precisazione o richiesta di rettifica, ho evidentemente frainteso le Vostre intenzioni e me ne scuso.
- Trovo, infine, particolarmente interessante che «pur essendo Striscia la notizia una trasmissione laica, anzi, laicissima, ha sempre appoggiato tutte le iniziative di sacerdoti e realtà ecclesiali di un certo tipo». Mi chiedo perché, e cosa significhi «sacerdoti e realtà ecclesiali di un certo tipo».
Concludo con l’impressione che la Vostra lettera mi ha suscitato. Mi ha riportato alla mia adolescenza, quando un mio compagno di classe componeva i temi saccheggiando a caso il Dizionario delle citazioni; quando non importava rispondere nel merito delle accuse, ma era sufficiente fare affermazioni apodittiche (a proposito o meno) per sentirsi trionfatore nel dibattito; quando si rispondeva a un'accusa con un’altra accusa (tipo «E allora le foibe?» oppure «E allora il Piddì?») pensando di pareggiare il conto o di vincere la partita. Capisco che questo sia lo stile della Vostra trasmissione e lo accetto. Mi permetto, tuttavia, di ripetere il mio suggerimento ai lettori della Bussola: buttate il televisore. Magari troverete il tempo di leggere un buon libro, ad esempio Divertirsi da morire di Neil Postman.
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