G7 in Puglia, sicuri che sia opportuno?
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Con la tempesta giudiziaria che la coinvolge, la Regione Puglia non sembra essere adatta in questo momento ad ospitare il G7 di giugno. La leadership italiana non può permettersi passi falsi di immagine. Cambiare location? Difficile, ma necessario.
Dal 13 al 15 giugno l’Italia ospiterà il Vertice del G7, il forum intergovernativo che riunisce sette dei Paesi economicamente più avanzati del pianeta. L’evento si terrà a Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi, in Puglia, e vedrà la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri, oltre al Presidente del Consiglio europeo e alla Presidente della Commissione europea in rappresentanza dell’Ue. Come da tradizione, prenderanno parte ai lavori anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalle Nazione che detiene la presidenza di turno. Doveva essere una bella notizia, per la Puglia e per l’Italia, ma l’attualità di queste ore suggerisce una riflessione sull’opportunità di non confermare la sede dell’evento, che non è rinviabile, ma che forse andrebbe organizzato altrove, per evitare contraccolpi all’immagine dell’Italia.
Il funzionamento del G7 si basa esclusivamente su una presidenza che cambia ogni anno tra i suoi membri, con l’affidamento al Paese presidente il compito di determinare l'agenda dei temi da affrontare e di organizzare gli incontri e le discussioni. Il vertice è in grado di esercitare una notevole influenza internazionale, riunendo paesi che rappresentano circa il 70% della ricchezza globale netta.
Dal primo gennaio 2024 il nostro Paese, per la settima volta, ha assunto la presidenza del G7. La presidenza italiana ha un programma denso di riunioni tecniche ed eventi istituzionali che si svolgeranno in tutto il territorio nazionale. Tuttavia, la scelta della location pugliese per il G7, inizialmente considerata ottimale, sta suscitando ora più di una perplessità dato l’attuale contesto caratterizzato dagli scandali che coinvolgono la Regione. Con arresti, accuse di corruzione e voto di scambio e indagini in corso che coinvolgono anche figure politiche di spicco della sinistra locale, l'immagine dell'Italia rischia di essere compromessa. Le inchieste in corso, che includono reati quali corruzione e voto di scambio, potrebbero ampliarsi nelle prossime settimane, aumentando ulteriormente le tensioni e le critiche. Peraltro la stessa giunta regionale guidata dal dem Michele Emiliano potrebbe subire degli scossoni, visto che i Cinque Stelle potrebbero sfilarsi dalla maggioranza.
Non sarebbe proprio un bel palcoscenico per il nostro Paese che sta faticosamente cercando di preservare un’immagine di autorevolezza internazionale. Una Puglia con uno scenario che ricorda tanto quello di Tangentopoli farebbe parlare di sé in negativo e non sarebbe giusto, viste le potenzialità che da ogni punto di vista quella terra è in grado di esprimere.
Cambiare sede e trovare un’altra area del Paese in grado di ospitare l’evento potrebbe scongiurare il rischio che gli scandali che attraversano i palazzi del potere pugliesi mettano in ombra l'importanza e la risonanza internazionale del G7. La reputazione del nostro Paese rischia di essere ancora una volta indebolita da vicende che non sono ancora state completamente chiarite e che potrebbero alimentare le preoccupazioni sull’idoneità del luogo prescelto compromettendo la sicurezza e la serenità dell’evento.
Peraltro l’organizzazione del G7 comporta anche una stretta interazione con le istituzioni locali, tra cui la Regione Puglia, che ora si trova a dover affrontare non solo le sfide logistiche e organizzative dell'evento, ma anche la gestione delle conseguenze degli scandali che stanno emergendo. Questo pone un ulteriore carico sulle spalle delle autorità regionali, che devono contribuire a gestire le esigenze dell'evento globale con le difficoltà e le preoccupazioni locali.
Ovviamente non è semplice trovare un’altra location adeguata e con tutte le caratteristiche già individuate nella scelta della location pugliese. Oltre alla necessità di garantire un luogo adeguato e sicuro per ospitare i leader mondiali, occorre valutare anche l'impatto logistico ed economico di un eventuale cambio di sede a breve termine. Allo stesso tempo, è essenziale che l'Italia dimostri trasparenza e responsabilità nella gestione di questa patata bollente.
Il G7 rappresenta un'opportunità unica per l'Italia di mostrare leadership e promuovere la cooperazione internazionale su questioni di interesse comune, come la lotta al cambiamento climatico, la promozione della pace e della sicurezza globale e la promozione dello sviluppo sostenibile. Pertanto, qualsiasi decisione riguardante la sede del summit dovrebbe essere guidata dall'obiettivo di massimizzare l'efficacia e l'impatto positivo dell'evento.
La decisione finale sulla conferma o meno della Puglia come sede del summit non può tuttavia non tener conto della tempesta giudiziaria in corso in Puglia che, ove si allargasse, produrrebbe un innegabile appannamento dell’immagine italiana nel mondo.