Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Frutti non nostri

Come, egli stesso non lo sa (Mc 4,27)

Schegge di vangelo 16_06_2024 Español

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. (Mc 4,26-34)

Come un bambino che intende perfettamente l’idea nella sua mente di quello che dovrebbe dire, ma non ha ancora le parole per esprimerlo e come una mamma che sa chiaramente quello che è bene per il suo bambino, ma nessuno glielo ha mai detto prima,  noi oggi raccogliamo con evidenza i frutti di una terra i cui primordi si collocano nel campo dell’ipotetico. Basterebbe questo per farci capire come siamo piccoli. Ma piccoli non vuol dire stupidi. Se il piccolo riconoscendosi tale si fida di Dio, potrà fare cose grandi, ben più grandi di tutti i grandi della Terra. Cerca oggi di essere ultimo in qualche cosa in cui invece vorresti primeggiare.